Cremona, Festival Monteverdi 2012: La poesia di Ottavio Rinuccini per la musica di Claudio Monteverdi

Cremona, Teatro Ponchielli, XXIX Festival Monteverdi 2012
“LA POESIA DI OTTAVIO RINUCCINI PER LA MUSICA DI CLAUDIO MONTEVERDI”
Soprani Emanuela Galli, Alessandra Gardini
Alto Roberto Balconi
Tenori Luca Dordolo, Peter De Laurentiis
Basso Thomáš Král
Ensemble “L’Aura Soave”
Claudia Combs,
violino; Marco Scorticati, flauto; Nicola Barbieri, violone; Davide Pozzi, organo e cembalo
Diego Cantalupi, tiorba e direzione
Tarquinio Merula: La Cattarina
Claudio Monteverdi: Sfogava con le stelle; Lamento della ninfa
Biagio Marini: Sonata sopra “Fuggi dolente core”
Claudio Monteverdi: Partenza amorosa; Lamento di Arianna
Bellerofonte Castaldi: Tasteggio soave
Claudio Monteverdi:  Ogni amante è guerrier;  Toccata del II tono; Zefiro torna; Movete al mio bel suon
Cremona, 18 maggio 2012
Nel quattrocentocinquantesimo anniversario della nascita di Ottavio Rinuccini, una delle più importanti figure della poesia per musica di tutti i tempi, il Festival Monteverdi decide di ricordarlo con un concerto che celebra il sodalizio di questo grande con Claudio Monteverdi. Il programma quindi interamente dedicato al binomio Rinuccini-Monteverdi, con qualche intermedio strumentale di Tarquinio Merula e Biagio Marini a cura dei componenti del Ensemble “L’Aura Soave“. Un cast vocale di prima qualità con grandi nomi quali Emanuela Galli e Roberto Balconi al fianco di cantanti emergenti come il notevole basso Thomáš Král. L’ensemble strumentale risalta per la grande bravura soprattutto della violinista Claudia Combs e del cembalista Davide Pozzi, purtroppo spesso relegato al ruolo minore del continuo, utilizzando solo raramente il clavicembalo a vantaggio dell’organo e svantaggio dell’uditorio. Pubblico poco numeroso intervenuto in questa serata; forse il programma non è dei più invitanti, ma sicuramente la serata valeva più di quanto non lascino pensare i biglietti staccati.
Il concerto è risultato a tratti difficile da seguire tanto per la scelta di alcuni brani eseguiti quanto per alcune esecuzioni. Al di là dei brani strumentali ben eseguiti dalla ristretta compagine di flauto dolce (Marco Scorticati) e violino (la già citata Combs) o dal cembalo solista, alcune scelte dedicate alla monodia accompagnata, nello specifico la “Partenza Amorosa” dal Settimo Libro dei Madrigali del compositore cremonese, sono risultati di difficile digestione per il pubblico sia per lunghezza che per la voce tenorile non sempre brillante accompagnata da un continuo scarno ed essenziale del solo liuto. Un bel “Sfogava con le stelle” dal Quarto Libro apre questo concerto; segue il “Lamento della Ninfa” il quale viene eseguito forse troppo velocemente mancando l’essenza dell’ethos voluto da Rinuccini e ben posto in musica da Monteverdi. Interessante la proposta del Lamento d’Arianna nella versione polifonica tratta dal Sesto Libro.
I punti dolenti iniziano con “Ogni amante è guerrier” dall’Ottavo Libro, soprattutto per la voce del tenore Peter De Laurentiis che non riesce a entusiasmare tanto qui come nella ciaccona “Zefiro torna e di soavi accenti”, per cui risulta poco capace di eseguire con grazia le ardite diminuzione monteverdiane.
La serata si conclude con l’Introduzione al ballo “Volgendo al ciel” seguita da ‘Movete al mio bel suono’. Qui gli animi si risollevano con una bella esecuzione a giusto tempo, unica perplessità la scelta di sostenere col solo liuto la parte idealmente danzata: ci si domanda infatti perché non si siano utilizzati anche il violino e il flauto. Niente bis per un concerto senza lode né infamia.