Fano, Teatro della Fortuna, Stagione Lirico Sinfonica 2011/ 2012
Recital Verdiano di Michele Pertusi
Pagine da Macbeth, Attila, Ernani, La Traviata, Les Veprès Siciliennes, Oberto Conte di San Bonifacio, Luisa Miller, Don Carlos
Basso Michele Pertusi
Direttore Sebastiano Rolli
Orchestra Sinfonica “G. Rossini”
Fano,28 Aprile 2012
Michele Pertusi è una delle stelle indiscusse della lirica ed è tornato a Fano per il recital di Arie Verdiane nell’ambito della Stagione Lirico Sinfonica del Teatro della Fortuna dove lo corso dicembre è stato già acclamato interprete del ruolo di Zaccaria in Nabucco. L’artista parmense è stato affiancato da un suo conterraneo con cui collabora già da qualche anno, il M° Sebastiano Rolli che ha diretto l’efficacissima Orchestra Sinfonica G.Rossini con grande trasporto emotivo dimostrando professionalità, ma allo stesso tempo un grande candore interpretativo.(Preludi da Macbeth, Attila, Ernani, Traviata). Michele Pertusi ha aperto il concerto con “Et toi Palerme” (Jean de Procida) da Les Veprès Siciliennes dove ha immediatamente dato una grandissima lezione di accento e di fraseggio sempre con una assoluta possanza vocale. E’ veramente raro ascoltare Verdi in francese ed altrettanto raro ascoltarlo di questa qualità. Dal Macbeth, “Come dal ciel precipita“ (Banco) ha nuovamente stupito il pubblico questa volta oltre che sul piano vocale anche su quello interpretativo regalando un trasporto emozionale tanto intenso da scatenare alla fine dell’esecuzione un applauso sentitissimo ed anticipato che ha travolto la sala del gremito teatro polettiano. Dalla Luisa Miller, “Il mio sangue, la vita darei“ (Conte di Walter) da annoverare tra i successi delle ultime stagioni alla Bayerische Staatsoper di Monaco, ha sfoggiato non solo una sicurezza ed una disinvoltura interpretativa, ma anche un bellissimo colore del timbro ed una indiscutibile personalità. Ed ecco l’eroico trasporto nell’aria “Mentre gonfiarsi l’anima… Oltre quel limite” dall’Attila (Attila, di cui rivestirà prossimamente i panni a Parigi dopo il successo alla Scala di Milano) dove con voce possente ,ma anche morbida ed estesa, è riuscito a dare un’interpretazione sempre attenta senza mai compromettere la solidità delle linee generali con la ricerca capillare del particolare concludendo la ben accentata cabaletta con un prorompente acuto a voce piena. Dall’ Ernani: “Infelice e tuo credevi“ (Don Ruy Gomes de Silva), da Oberto Conte di San Bonifacio, “L’orror del tradimento… Ma tu superbo giovane“ (Oberto, ruolo già sostenuto a Parigi e Verona e che lo riporterà la prossima stagione alla Scala di Milano) sempre eseguito con grande passionalità al Don Carlos, con l’aria “Elle ne m’aime pas“ (Philippe II) dove Pertusi ha concluso il concerto dimostrando di come attraverso una tecnica solida e doti interpretative è possibile gestire una notevole estensione, unitamente alla capacità di modulare una voce imponente secondo le caratteristiche del ruolo. Successo entusiastico al quale Pertusi ha risposto offrendo una ben rara esecuzione per orchestra e voce dell’Ave Maria di Verdi volgarizzata da Dante Alighieri (XXXIII Canto del Paradiso) con fortissimo trasporto emotivo, quasi ascensionale. Genorsamente, il cantante ha quindi riproposto la scena dall’’Attila. Una serata assolutamente magica grazie ad un interprete di grandissimo spessore ed un pubblico che ha partecipato con fervore e passione interloquendo con il solista ed intervenendo a voce piena con “W Verdi!” e “W Pertusi!”. Il Teatro della Fortuna di Fano ha nuovamente dimostrato come in tempi di crisi e poca disponibilità economica con il giusto gusto e le oculate scelte artistiche è possibile ancora creare eventi di grande spessore culturale e di aggregazione sociale compito che il teatro in senso assoluto ha sempre svolto sin dai suoi albori.
Foto Amati-Bacciardi per Teatro della Fortuna