Marsiglia, Teatro dell’Opera, Stagione Sinfonica 2011/2012
Concerto sinfonico diretto da Evelino Pidò
Orchestre Philharmonie de Marseille
Direttore Evelino Pidò
Franz Schubert: Sinfonia nr.8 in si minore “Incompiuta”
Ludvig van Beethoven: Sinfonia nr.7 in la maggiore op.92
Marsiglia, 6 aprile 2012
Il concerto del 6 aprile ci ha offerto un programma con due celebri pagine sinfoniche di due compositori, che pur avendo vissuto la stessa epoca e la medesima cultura si sono espressi in due modi quanto mai differenti per stile e temperamento. Il concerto si è aperto con con l’ottava sinfonia di Franz Schubert detta “l’incompiuta”. Anche se caratterizzato dalla malinconia, in Franz Schubert si colgono delle note di speranza e una forza che lo spinge verso un sentimento gioioso di positività. L’orchestra era in grande forma e il Maestro Evelino Pidò ha saputo trarne la parte migliore. Il suo stile tutto particolare di dirigere, nonostante qualche raro “purista” lo trovi un po’ animato, ha dato una visione personalissima di quest’opera. L’attacco misterioso dei violoncelli ha subito segnato il tempo che è rimasto sostenuto senza essere troppo rapido. Pidò con il gesto ampio ed elegante ha sollecitato ogni solista nello stesso respiro, per tener vivo il dialogo tra gli strumenti. Gli attacchi sempre precisi, morbidi hanno fatto morbidamente fluire i temi. Quello che però, ha caratterizzato questo direttore, è stato il modo con cui è asceso velocemente verso i crescendo per poi ridiscendere sfumando in piano. L’orchestra è stata sempre presente e attenta. Il direttore è sempre rimasto in contatto con ogni musicista e il suo gesto ha accompagnato ogni nota, facendola vivere.
Ha seguito la settima sinfonia di Ludwig van Beethoven. Anche di questa celebre composizione Pidò ha fatto emergere la sua personalità interpretativa. Gli attacchi sicuri che portano a un suono immediato. E’ un direttore d’orchestra sicuro che impone la propria visione con rigore, ma in modo non rigido. Nel primo movimento, basato sul ritmo, ha dato la possibilità agli strumenti di esprimersi in modo armonico. Nel magnifico secondo movimento eseguito senza attardarsi ha lasciato che il tema passasse attraverso il controcanto delle viole e sempre con ritmo vibrante nei passaggi dal pianissimo al forte. Il Maestro ha lasciato che l’orchestra si esprimesse senza tuttavi allentare la tensione che si avverte costantemente nella Sinfonia. Lo scherzo in un tempo “presto”è stato gioioso, trascinante, ma sempre ben strutturato. Nell’allegro finale il direttore non si è risparmiato e ha regalato ai musicisti il soffio che anima tutta la sinfonia. E’ impressionante sentire a qual punto il direttore riesce essere parte stessa dell’orchestra. La sua generosa direzione ha conquistato il pubblico che ha tributato a lui e all’orchestra un’ovazione. Come bis è stato riproposto il secondo movimento rieseguito in maniera commovente. Una serata veramente prestigiosa.