Fano,Teatro della Fortuna, Stagione Lirica 2011/2012
“CARMINA BURANA”
Cantiones profanae per soli, coro e strumenti dai Codex Latinus Monacensis
Musica di Carl Orff
Soprano ANNA SKIBINSKY
Tenore GIAN LUCA PASOLINI
Baritono ROBERTO DE CANDIA
Orchestra Sinfonica G. RossiniCoro del Teatro della Fortuna “M. Agostin”
Coro di voci bianche e Giovanili “Associazione Incanto”
Direttore Roberto Parmeggiani
Maestri dei Cori Lorenzo Bizzarri, Francesco Santini
Fano, 21 Aprile 2012
Riuscitissima la proposta dei “Carmina Burana” di C.Orff che il Teatro della Fortuna di Fano ha messo in scena nell’ambito della Stagione Lirico Sinfonica della Fondazione Teatro della Fortuna. Sul podio il direttore musicale della Fondazione Teatro della Fortuna, Roberto Parmeggiani che ha saputo dirigere la preparatissima Orchestra Sinfonica G. Rossini con grande leggerezza e delicata vivacità riuscendo a dare carattere e creare le giuste atmosfere ad ogni sezione mettendo bene in luce il meccanismo che regge l’inventiva di Orff, incentrata sul ritmo e sulla scarnificazione armonica.
Il Coro del Teatro della Fortuna M. Agostini, rinforzato da alcuni componenti del Coro Bellini di Ancona e guidati dal Maestro Lorenzo Bizzarri è stato il vero protagonista della serata. I più importanti interventi sono sempre stati affrontati con forte slancio e grande omogeneità, nonostante le poche prove. Peccato per la posizione troppo in profondità sul piccolo palcoscenico che ha penalizzato alle volte il volume e la già poco corposa sezione tenorile. In assoluto comunque un’ottima prova. Assolutamente ben preparati e funzionali gli interventi del Coro di voci bianche e Giovanili “Associazione Incanto” diretti dal Maestro Francesco Santini. Riguardo ai solisti, Anna Skibinsky nella parte terza “Coeur d’amours” ha sfoderato fraseggi raffinati e slanci ascensionali pienamente aderenti al testo ed alla musica ed ha voce sonora, con una bella espansione nei centri e svettante e sicura quando la voce vira in acuto. Assolutamente intenso il suo “Dulcissime” dove è ben raro sentire emettere su un filo di voce il languore del palpito amoroso nel suo più intimo momento, in piena armonia con il pathos e lo struggimento della situazione. Gian Luca Pasolini, seppure alle volte con eccessiva spinta, ha eseguito con garbo e sfumature piacevoli e raffinate la sua aria “Olim lacus colueram” senza eccedere nel ridicolo o nel grottesco. Ben pochi tenori in verità hanno la capacità di poter interpretare un ruolo dalla tessitura così aspra ed impervia e sempre in voce. Il Baritono Roberto De Candia, che sostituiva Bruno Praticò, ha cantato come sempre con una tecnica impeccabile supportata da una grandissima professionalità che lo ha ben aiutato a superare con successo alcuni momenti assai faticosi durante l’esecuzione della difficilissima partitura. Ha un bel timbro ed una presenza scenica assolutamente importante. Nella sua aria “Estuans interius” ha dimostrato di possedere un registro acuto sicuro e stabile. Un “tutto esaurito”al botteghino ed un pubblico che ha saputo premiare tutti con applausi e numerose chiamate in scena. Foto Amati Bacciardi