Vienna, Theater an der Wien, Stagione lirica 2011-2012
“IOLANTA”
Idillio drammatico in un atto su libretto di Modest Il’ic Cajkovskij tratto da La figlia di re Renato di Henrik Hertz .
Musica di Pëtr Il’ic Cajkovskij
Il re René DMITRY BELOSSELSKY
Robert DALIBOR JENIS
Vaudémont SAIMIR PIRGU
Ibn-Hakia ELCHIN AZIZOV
Alméric LADISLAV ELGR
Bertrand VLADIMIR BAYKOV
Iolanta OLGA MYKYTENKO
Marta SVETLANA SHILOVA
Brigitta RINNAT MORIAH
Laura VICTORIA YAROVAYA
“FRANCESCA DA RIMINI”
Opera in un Prologo, due quadri e un epilogo di Modest Il’ic Cajkovskij dall’Inferno di Dante
Musica di Sergej Rachmaninov
Virgilio LADISLAV EGR
Dante VLADIMIR BAYKOV
Lanceotto Malatesta DMITRY BELOSSELSKY
Francesca OLGA MYKYTENKO
Paolo SAIMIR PIRGU
Arnold Schoenberg Chor
ORF Radio-Symphonieorchester Wien
Direttore Vassily Sinaisky
Maestro del Coro Erwin Ortner
Regia Stephen Lawless
Scene Benoît Dugardyn
Costumi Jorge Jara
Coreografia Lynne Hockney
Luci Patricia Collins
Vienna, 27 gennaio 2012
Due opere con lo stesso librettista, ossia Modest Il’ic Cajkovskij ma, a parte questo aspetto in comune, non hanno altro visto che sia per soggetto, che per stile compositivo sono quanto mai diverse. Da un lato il lirismo quasi enfatico di Cajkovskij, dall’altro un Rachamaninov che sembra quasi anticipare Sostakovic. Questi due mondi sonori sono stati visti dal regista Stephen Lawless con l’ausilio delle scene di Benoit Dugardyn mediante una struttura scenica unica ma ben diversificata. Due gli elementi conduttori delle due opere. Da un lato una struttura scenica, basata su un elemento ovoidale, quasi una sorta di capsula spaziale, nella quale si svolgono le due vicende, dall’altro abbiamo la Russia. Raffigurata come Zarista, in Iolanta, rivoluzionaria, stalinista, in Rachamaninov. L’opera di Cajkovskij è rappresentata da Lawless in una Russia pre rivoluzionaria, vista come un mondo surreale, immerso in un paesaggio innevato e il bianco è il colore dominante nel luogo dove vive isolata Iolanta. Un mondo quasi asettico, incontaminato. All’opposto in Francesca da Rimini il regista ci trasporta in una Russia in pieno regime sovietico stalinista. Questa è la trasformazione dell’originale inferno dantesco nel quale originariamente Dante e Virgilio incontrano le anime di Paolo e Francesca che raccontano la loro triste vicenda. La loro storia d’amore segreta si svolge in una grande biblioteca rossa che viene però spiata, perchè segno di un mondo inttelletuale che deve essere represso o eliminato. Due allestimenti indubbiamente interessanti. Una visione moderna che non suona come una inutile forzatura.
Sul versante musicale, l’opera è stata diretta dal M° Vassily Sinaisky, direttore musicale al Boshoi di Mosca, chiamato in sostituzione dell’indisposto Kyrill Petrenko. Sinaisky, a capo dell’ottima ORF Radio-Symphonieorchester Wien, ha dato vita a una concertazione calda, animata, duttile nel tratteggiare i diversi colori orchestrali e complessivamente valida anche nei confronti dei cantanti. Una compagnia di canto interessante, dominata dalla voce superba, sonora ed espressiva del basso Dmitry Belosselsky ( Re René e Malatesta). Bella voce e sensibilità interpretiva anche per il soprano ucraino Olga Mykytenko. Va detto però che in Rachmaninov non è parsa propriamente a suo agio. La scrittura di quest’opera è forse troppo drammatica per la sua attuale vocalità. Appassionato e romantico il tenore Saimir Pirgu (Goffredo Vaudemont/Paolo). Ardente e sensuale Dalibor Jenis (Robert). Prove complessivamente valide anche per il basso Elchin Azizov ( Ibn-Hakia) e il tenore Ladislav Egr. Ottimo l’Arnold Schoenberg Chor diretto da Erwin Ortner. Una serata salutata da un convincente successo di pubblico.
Foto Armin Bardel – Theater an der Wien