Marsiglia, Opéra, Stagione Sinfonica 2011/2012
Concerto Sinfonico
Orchestre philharmonique de Marseille
Direttore, Jean-Claude Casadesus
Violoncello Henri Demarquette
Régis Campo: Color (partitura commissionata dalla città di Marsiglia)
Camille Saint-Saens: Concerto nr. 1 in la minore per violoncello e orchestra
Igor Stravinskij: Petrouchka, suite dal balletto
Marsiglia, 22 febbraio 2012
In questo concerto all’Opéra di Marsiglia abbiamo ascoltato tre composizioni genere assolutamente differente e contrastante. Il programma è stato aperto con la prima esecuzione assoluta di Color del compositore marsigliese Régis Campo. Commissionata espressamente dall’Opéra di Marsiglia, Color è stata a sua volta dedicata da Campo al direttore Casadesus. Indubbiamente questa partitura, strutturata in un unico movimento, corrisponde perfettamente alle qualità interpretative del direttore. Casadesus è straripante di energia e sa infondere all’orchestra tutte le sfumature volute dal compositore, passando dai colori freddi qui resi attraverso le note acute dei violini, a quelli sgargianti delle percussioni. Scritta in uno stile ripetitivo, questa musica gioca su atmosfere contrastanti date da un un uso assai vario degli strumeni: lo xilofono, le campane, il pianoforte. In un crescndo di grande impatto Color termina in un autentico “fuoco d’artificio” di colori strumentali. Una composizione e una scrittura assolutamente personale ma molto apprezzata dal pubblico.
Cambio di stile ed epoca con il concerto No 1 per violoncello di Camille Saint-Saens eseguito da Henri Demarquette.
Questo ragguradevole violoncellista ci ha offerto un’interpretazione molto personale di questo concerto brillante e ricco di effetti. Una tecnica stupefacente al servizio di una musicalità che ci ha fatto apprezzare tutti i movimenti. Un archetto dallo stacco infallibile, un vibrato intenso che domina tutta l’ampiezza dei colori dello strumento. Il direttore, teso nell’ascolto, ha accompagnato e seguito il solista con delicatezza. Una esecuzione salutata da un successo travolgente al quale il Demarquette ha risposto con 2 bis. Una trascrizione di Pablo Casals di un canto popolare e una trascizione per violoncello di una “marcia” Prokofiev.
Il programma del concerto si è concluso con la suite dal balletto Petrouschka. Tutti gli accenti e le sfumature della musica russa che si ritrovano in questa partitura, sono stati pienamente compresi e valorizzati da Casadesus, che ha concertato con vigore un’orchestra in grande forma. L’omogeneità degli strumenti a corda e i cambi di ritmo incrociati e concatenanti si sono uditi in modo netto e preciso. Il direttore ha fatto emergere ogni strumento solista nella sonorità che gli è più propria e corrispondente al carattere dei personaggi. E’ stato un magnifico “dialogo” tra i ritmi, contrasti sonori e strumenti.