Nel corso di 28 anni di attività il regista Stefano Vizioli ha messo in scena circa cinquanta spettacoli operistici, in Italia e all’estero. Ha realizzato, fra l’altro, nuove produzioni per il Teatro alla Scala, l’Opera di Roma, il Comunale di Bologna, il Comunale di Firenze, ecc. All’estero è stato invitato dal Teatro São Carlos di Lisbona, l’Opéra Royal de Wallonie di Liegi, l’Opéra Comique e il Théâtre des Champs Elysées di Parigi, il Théâtre Municipal di Losanna, l’Opéra du Rhin di Strasburgo, ecc.. Ha collaborato con direttori come Claudio Abbado ,Riccardo Muti, Leonard Slatkin, Evgenij Svetlanov, Vladimir Jurovski e molti altri. E’ inoltre autore di programmi radiofonici e televisivi, su tematiche attinenti al mondo dell’opera. Con la regia di Vizioli la “Arthaus Musik” pubblicherà questo mese in DVD, la produzione de Il Barbiere di Siviglia registrato a Parma lo scorso anno. Altre notizie su Stefano Vizioli le trovate nel suo sito ufficiale.
Cosa vorresti innanzitutto che ti chiedessi perché hai in mente una di quelle risposte che da tempo cercavi l’occasione di dare…
Chiedimi quello che vuoi, il giornalista deve anche sorprendermi con le sue domande, non amo le cose prestabilite, fanno perdere spontaneità alla risposta.
Quando ti intervistano riesci a non pensare all’idea di quello che l’ascoltatore spererebbe di sentire da te?Insomma giuri di dire la verità tutta la verità?
“Lo giuro a Dio che l’anima tutta mi vede “...e non mi importa moltissimo di quello che può piacere o no a chi legge, devo stare in pace con la mia coscienza prima di tutto.
Qual è il tratto principale del tuo carattere?
Credo di essere un buon cantastorie, mi piace raccontare favole e spero di non perdere quel lato infantile necessario e vitale per il lavoro che mi sono scelto
Cosa ami profondamente di te e cosa invece non riesci ad accettare?
Sono piuttosto adattabile, mi aiuta il senso dell’umorismo nelle situazioni più paradossali, di me non sopporto la fretta e una certa superficialità di giudizio e a volte il gusto della battuta sarcastica mi ha creato non pochi problemi di relazione professionale.
Ti piaci fisicamente? E’ sempre stato così anche dalla fanciullezza?
Sono uno splendido cinquantenne, non capisco perché non mi saltino addosso come spererei.. Sto abbastanza bene con il mio fisico anche se vorrei qualche chilo di meno, ma mi dicono che ho ancora le più belle gambe della regia lirica italiana.
Sei superstizioso? Se si, in cosa?
Sono napoletano e faccio teatro quindi ogni espressione di superstizione è stimolo creativo, ma rovesciare il sale a tavola, aprire un ombrello in casa o, peggio che mai, lasciare il portafoglio sul letto sono eventi che mi turbano e danno origine a autentiche “tammurriate risanatrici”.
Che rapporto hai con la spiritualità?
Le mie PR con Dio o Budda o Allha o Jeova sono sempre state piuttosto periclitanti, per me la religione è una sola, essere corretti con il prossimo e cercare di fare del bene ed avere rispetto delle scelte altrui. Comunque da bambino ero considerato la pecora nera perché, in una famiglia di quasi atei, ero l’unico che subiva il fascino della messa, e mi sono fatto non so quanti rosari in latino, tutti quei nick name per la Madonna erano assolutamente favolosi, credo che il mio preferito fosse Turris eburnea ma anche Rosa mistica non scherza in quanto ad appeal.
Hai mai sofferto d’invidia?
Ogni tanto ma ho buone capacità di recupero e cerco di guardare avanti, però mi scoccia il disprezzo totale che si ha per la meritocrazia, e non è invidia ma salutare indignazione.
Cosa volevi fare da grande?
“ Voglio fare l’opera” è stata la frase che ho detto a 4 anni a mia madre vedendo una cosa strana in tv di gente che cantava con costumi diversi e che raccontava una storia con la musica.
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?
I miei erano amanti della musica classica, la mamma suonava un po’ il piano e mio padre aveva una bella voce da baritono, ma lei era architetto e lui neurologo quindi non erano nell’ambiente, la mamma mi ha subito messo al piano dicendo che se amavo tanto la musica dovevo studiarla bene, e cosi mi sono diplomato in pianoforte con 10 e lode al conservatorio di Napoli e ho fatto per molti anni il maestro sostituto, il maestro luci , il maestro di palcoscenico , ho pure suonato le campane in un rigoletto, l’unico caso in cui ci sono stati tredici rintocchi per la mezzanotte perché ero troppo emozionato e ho perso il conto dei battiti sul tubolare. Ho fatto tanta, utilissima, gavetta.
I tuoi ricordi più cari?
Tutta la mia infanzia, piena di musica e risate.
Il momento di maggior orgoglio?
La laurea con 110 e lode di mia figlia.
Qual è la delusione più grande che hai mai avuto?
Quasi sempre sono di natura privata, un tradimento di una amicizia per esempio può essere ancora una cosa che brucia dentro per diverso tempo.
Cosa manca alla tua vita di oggi?
La presenza delle persone che ho amato profondamente e che non ci sono più.
Di che cosa hai paura?
Dell’ignoranza e della manipolazione mentale
Hai un sogno ricorrente?
Da un po’ di tempo mi sogno Riccardo Muti: l’ultima volta, in sogno naturalmente, eravamo a cena con Sofia Loren e lui voleva tagliare un intero terzetto di Norma e io gli dicevo “maestro, proprio lei non può fare una cosa del genere!!!” Mi sono svegliato agitato e confuso.
Che importanza dai al denaro?
Sono abbastanza attento al denaro, c è questa bizzarra convinzione che l’artista non debba pagare i mutui, le tasse, quindi non abbia bisogno di denaro, perché vive d’arte e d’amore. allora visto che si lavora saltuariamente e non sai mai come va a finire, mi forzo a risparmiare un po’.. poi non guido, vado in autobus, (oppure in business quando me la pagano) e non me ne importa assolutamente nulla né della moda né di come vado vestito, e ammetto che questo ha abbastanza leso la mia attività professionale dove in molti casi, l’abito fa il monaco.
In cosa sei più spendaccione?
Viaggi, soprattutto quelli che faccio per andare a trovare amici lontani.
Collezioni qualche oggetto?
Per ogni viaggio che effettuo all’estero prendo qualcosa per la casa, che ormai è diventata zeppa come un deposito di attrezzeria teatrale.
Quali sono le tue letture preferite?
Io col mestiere che faccio devo sempre leggere una montagna di testi e come si dice in gergo “libro chiama libro”, in vacanza mi piacciono le Biografie e poi sono un fumettaro incallito, tutta la produzione Disney italiana anni 50/60 quindi i grandi nomi di Scarpa, Bottaro, De Vita, Carpi, e poi ovviamente Jacovitti, il primo Magnus, e per l’estero Quino, Shulz e l’inarrivabile Hart di BC. Lo sai che esiste una storia “Paperino e lo spartito inedito” che tratta di opera lirica, cantanti, perfino la Banda Bassotti melomane e direttori artistici del teatro dell’opera di Paperopoli? Un capolavoro assoluto, è degli anni 60, opera dell’immenso Romano Scarpa.
Il tuo profumo preferito…
Non uso profumo, ogni tanto uso qualcosa al sandalo, ma non mi ricordo mai i nomi di un profumo .
Città preferita
Montepulciano e tutta la val d’Orcia.
Qual è il primo libro acquistato…
Non mi ricordo veramente perché attingevo alla biblioteca di casa, a occhio e croce credo Hesse Narciso e Boccadoro.
Il film preferito
Rocco e i suoi fratelli, ma ne ho almeno duemila di “film preferiti” E poi tutti i cartoon di Chuck Jones e Tex Avery.
Che rapporto hai con la nuova generazione di registi d’opera?
Nessun rapporto, stimo molti nomi, ma in alcuni casi sono perplesso della facile carriera, ottenuta con mezzi non proprio ortodossi o professionali: il tempo giudicherà.
Il tuo rapporto con la televisione?
Sono teledipendente lo ammetto e vedo molti film vecchi in bianco e nero e programmi di cucina, trovo scandaloso che non riesca più a vedere Current, un canale molto coraggioso, ovviamente bandito dal nostro regime di stato.
Che rapporto hai con la politica?
Amo la politica, detesto il partitismo, la facile carriera da “tessera”, l’asservimento al potente di turno. ho abbastanza coscienza civile anche se i continui esempi di scempio morale porterebbero a rifugiarsi in una torre d’avorio, ma preferisco continuare a lottare per difendere degli ideali o comunque tutto quello che ha a che fare con la difesa della dignità. siamo in un paese dove da alcuni politici è stato detto che con la cultura non si mangia, ecco è proprio a questa miseria intellettuale che vorrei contrapporre una ferma e virile posizione di contrasto.
Hai delle cause che ti stanno a cuore?
Tutte quelle che sbugiardano e mettono alla gogna sedicenti politici che infangano con la loro arroganza il nostro paese, ormai ridotto a terzo mondo per ignoranza e svilimento morale.. tanto per dirne una, sono un terremotato d’Abruzzo e l’Abruzzo l’Aquila e i paesi d’intorno sono tutti morti perché non si riesce ancora a trovare una legge adeguata per la ricostruzione, ma frega a qualcuno la ricostruzione dell’Abruzzo? evidentemente no.. io non posso, a mie spese, rimettere a posto casa mia perché stanno ancora a decidere come spartirsi la fetta delle imprese di ricostruzione e quindi mi vietano di occuparmene personalmente e privatamente.
La situazione più rilassante?
Tornare a casa dopo mesi fuori per regie in giro per il mondo e vedere i miei amici, tutti rigorosamente fuori dell’ambiente, e ovviamente la mia famiglia.
La tua giornata ideale…
Quando mi occupo delle persone che amo.
Il tuo rifugio da tutto e da tutti?
Casa mia, ma anche un gironzolo per brume magari toscane o emiliane, a caccia di pievi nascoste, vino rosso, panorami mozzafiato.. l’italia è il più bel paese del mondo, ma è abbastanza matrigna coi suoi figli.
La musica che fa da sottofondo alle tue giornate?
Sicuramente non opera, la mattina tutto quello che precede il 1750, direi Rameau, Vivaldi, Purcell, ma amo molto la musica brasiliana e il fado di Misia o Maritza..mi butto volentieri su una Vanoni d’annata e, quando voglio veramente farmi male, una prima Carrà quella di “maga maghella” per intendersi, ma lì siamo nella pornografia pura, al trash immacolato.
Cosa ti manca di più quando sei lontano da casa?
Nulla perché sono troppo curioso del presente del luogo dove mi trovo, del lavoro da fare, ho uno spirito avventuroso e cavalco volentieri la tigre dell’incognito, la mia curiosità è assoluta.
Il viaggio che vorresti fare..
Girare l’Andalusia è un imperativo per un prossimo viaggio. Amo anche il trecking e i percorsi a piedi mi hanno sempre esaltato, marcio anche sui 25 kilometri al giorno. In questi giorni mi trovo in Bhutan, un’esperienza davvero esaltante che mette molta distanza, non solo fisica, da tante miserie nostrane.
Chi o cosa ti imbarazza…
L’arroganza dell’ignoranza.
Qual è il tuo rapporto con il cibo..
Sono un noto mangione, il mio amico medico un giorno mi disse” vorrei proprio sapere quante tracce di te sono presenti nel tuo colesterolo”, davvero incoraggiante..
Dieta mediterranea, dieta macrobiotica o fast food?
Odio le diete ma se devo scegliere assolutamente favorisco la mediterranea
I tuo piatto preferito…
Parmigiana di melanzane, e l’amatriciana di mio fratello Francesco.
Vino rosso o bianco?
Da ex astemio direi che preferisco il Rosso, l’eccellente Marzimino e il Teroldego Rotaliano in primis.
Il posto dove si mangia peggio.
Qualsiasi cucina senza amore è il posto dove si mangia peggio.
La musica è stata una vocazione?
Penso di si, in casa tutti suoniamo e la musica è un balsamo, oltretutto un regista che sa leggere una partitura risparmia molto tempo e limita le preoccupazioni, in questo non finirò mai di ringraziare i miei che non hanno mai ostacolato lo studio della musica, anzi la nostra passione è sempre stata incoraggiata e favorita.
A chi non conoscesse i tuoi lavori cosa faresti ascoltare?
Vorrei guardarlo negli occhi e cominciare a raccontargli favole, mi è successo così in un carcere di Palermo, dove ho raccontato la trama dell’opera Amahl e gli ospiti notturni di Menotti a un centinaio di detenuti e alla fine ho visto qualche occhio luccicare, quella è stata un’ esperienza indimenticabile molto più di tanti successi sparsi per il mondo.
Se ti fosse data l’opportunità di cantare e quindi essere soggetto della tua regia e poter scegliere un ruolo, cosa ti piacerebbe cantare?
Come uomo don Carlos è un personaggio proprio amatissimo, se rinasco donna e faccio il soprano sicuramente sarò la migliore Fiordiligi della terra.
Cosa fai un’ora prima del debutto di un tuo spettacolo?
Vado a farmi bello, e la cosa ovviamente richiede molto più di un’ora, un buon barattolo di stucco aiuta molto..
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
A volte mancano proprio i camerini perché i registi in un teatro non contano più di tanto, o dividono la stanza con almeno altre 5 persone, spero che non manchi la carta igienica nel bagno, almeno quella..
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio oggi?
Che fico che sono, peccato quelle occhiaie a girocollo e il triplo mento, ma proprio non capisco perché non suscito passioni sfrenate e sordide voglie inconfessate..
Stato d’animo attuale?
Perplesso ma sempre incuriosito della bizzarra natura umana, confusa, smarrita…
Il tuo motto?
Domani è un altro giorno
Se ti dessi la possibilità di chiudere questa intervista cosa diresti?
Che non mi è mai capitato di rispondere a domande del genere.