Roma, Teatro dell’Opera, Stagione Lirica 2011/2012
“LO SCHIACCIANOCI”
Balletto in due atti tratto da un racconto di E.T.A.Hoffmann.
Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij.
Coreografia Slava Muchamedov
Clara ALESSANDRA AMATO
Schiaccianoci ANTON BOGOV
Drosselmeyer MANUEL PARUCCINI
Solisti, corpo di ballo, voci bianche e orchestra del Teatro dell’Opera
Direttore d’orchestra Nir Kabaretti
Scene e costumi Carlo Savi
Luci Mario De Amicis
Roma, 29 dicembre 2011
Quale spettacolo natalizio per eccellenza, è andato in scena dal 20 al 30 dicembre al Teatro dell’Opera di Roma “Lo Schiaccianoci”. Il Maestro Nir Kabaretti ha diretto, in modo elegante e attento allo svolgimento della scena, l’orchestra del teatro regalando al pubblico , che lo ha calorosamente applaudito, un suono vibrante e ricco di sfumature proprio della musica di Čajkovskij, mentre le coreografie sono state curate dal russo Slava Muchamedov formatosi alla scuola Vaganova di San Pietroburgo, coreografo e primo ballerino solista in diversi teatri in tutto il mondo. La sua versione di questo balletto riprende la versione tradizionale andata in scena al teatro Marinski di San Pietroburgo nel 1892, su coreografie
di Ivanov-Petipa. In scena vediamo infatti in tutto il primo atto, molti allievi della scuola di Ballo del Teatro dell’Opera, insieme al coro di voci bianche del teatro stesso, rendendo lo spettacolo forse un po’ noioso per gli adulti ma decisamente molto accattivante a adatto ad un pubblico di piccoli, presenti in modo numeroso tra il pubblico. Complessivamente uno spettacolo di bambini per bambini. Anche il personaggio di Clara interpretato da una piccola allieva all’inizio dello spettacolo rispetta la prima versione del balletto, mentre in altre versioni i personaggi infantili sono comunque interpretati da danzatori adulti. Ne risulta un primo atto più narrato che danzato, e le coreografie sono sviluppate nella migliore tradizione della danza di carattere, fatta eccezione per la danza dei fiocchi di neve la cui coreografia richiama molto i movimenti corali de Il lago dei cigni.
Il secondo atto è invece per costruzione stessa del compositore, in opposizione al primo atto che ha una struttura musicalmente drammaturgica, una sequenza di numeri chiusi, molto noti al pubblico, in cui si apprezza la tecnica del corpo di ballo e dei solisti.
Anche la parte visiva, per scelta dello scenografo e costumista Carlo Savi è quella di dare enfasi alla magia e al mondo d’infanzia più che al mondo oscuro dell’inconscio in cui ci porterebbe il sogno, di cui ci dà solo un leggero accenno. Perfettamente intonati i costumi, sempre curati da Savi, degni come le scene di un gran Teatro come il Teatro dell’Opera di Roma. Ottimo supporto alle scene le luci curate da Mario De Amicis. Molto bella e efficace l’effetto dei fiocchi di neve con proiezioni su sfondo velato che danno profondità e movimento. Decisamente carismatico con un’ottima presenza scenica risulta Manuel Paruccini, che incarna in modo molto credibile i panni di Drosslmeyer. Alessandra Amato nel ruolo di Clara è una danzatrice con un movimento espressivo molto caldo e musicale e un’ottima tecnica solista. Non altrettanto brillante è risultata però l’intesa con il partner Anton Bogov, danzatore tecnicamente molto forte e preparato, anche se forse fisicamente non adattissimo al ruolo, con il quale in alcuni momenti mancava la sintonia che rende il danzare insieme assolutamente fluido e naturale.
Il lavoro svolto da Slava Muchamedov è stato ottimo sia con tutti i danzatori del corpo di ballo dotati un alto livello tecnico, che con gli allievi. Rimangono tuttavia alcune sbavature che non consentono di definirlo uno spettacolo perfetto dal punto di vista della danza. Possiamo tuttavia dire che lo spettacolo risulta un prodotto natalizio ben curato e riuscito nel suo complesso, e il fatto che ci siano tanti bambini a vederlo ci auguriamo possa far rinascere un’amore per il balletto classico di repertorio che si sta perdendo sempre più.