Marseille, Opéra, Stagione Sinfonica 2011 / 2012
Jonathan Webb dirige Elgar e Sciostakovic
Orchestre Philharmonique de Marseille
Direttore Jonathan Webb
Violoncello Anne Gastinel
Edward Elgar: Concerto per violoncello e orchestra in mi minore op.85
Dmitri Sciostakovic: Sinfonia nr.5 in re minore op.47
Marsiglia, 4 dicembre 2011
I marsigliesi hanno mostrato di apprezzare i concerti della domenica pomeriggio, e numerose sono accorsi per ascoltare Anne Gastinel che interpretava il concerto d’Edward Elgar e la Sinfonia nr.5 di Sciostakovic diretta da Jonathan Webb. Benchè Elgar sia considerato come un autore moderno, questo concerto si presenta come una pagina liricamente romantica. Una poco eseguita anche se è una delle composizione più note di Elgar dal fascino nordico e in taluni momenti misterioso. Anne Gastinel è una violoncellista di notevole levatura. Insegnante anche al CNSM di Lione, è al contempo una concertista di levatura internazionale. La sua interpretazione del Concerto è stata molto interiorizzata. La Gastinel ha fatto scaturire dal suo strumento (un Testore del 1690) un suono sicuro, ampio, profondo,caldo e con un vibrato intenso. Una tecnica d’archetto da vera virtuosa, con uno staccato incisivo che si allargava con eleganza e musicalità. Dei pianissimi che aleggiavano come un respiro. Si sente in lei una forza e una potenza che non deborda mai in retorica espressiva. Il direttore d’orchestra sembrava inizialmente un po’ a disagio ma poi si è perfettamente integrato al suono incisvo e vibrante della solista, mettendo in luce un bel temperamento passionale. Senza dubbio non è facile debuttare un programma con un concerto, anche il pubblico pare quasi a disagio.
Cambio d’atmosfera con la quinta sinfonia di Dmitri Sciostakovic. Compose questa sinfonia in un momento assai difficile della sua vita quando, inviso al potere stalinista, temeva di essere arrestato da un momento all’altro. Ma quest’opera venne accolta molto favorevolmente dalle autorità e non poteva essere altrimenti, visto che ne esaltava il potere. La partitura ha comunque un carattere piuttosto ambiguo. La tessitura tesa dei primi violini annuncia l’atmosfera che regnerà fino alla fine dell’opera, che non è che un’alternanza di paure trasmesse dalle corde e di marce militari eseguite dagli ottoni con sonorità piene e violentei. Nel primo movimento un grazioso assolo per clarinetto propone un tema tenero ripreso dagli alti, che viene però soverchiato dagli ottoni vincitori. Jonathan Webb ha diretto l’orchestra con gesti chiari, nervosi, trasmettendo ai musicisti tutte le emozioni anche contradittorie di questa partitura che, nelle parole del suo autore, rappresenta “lo sviluppo della personalità umana. Al centro della composizione, concepita liricamente da capo a fondo, ho posto un uomo con tutte le sue esperienze. Il Finale risolve gli impulsi del primo tempo, e la loro tragica tensione, in ottimismo e in gioira di vivere.” Questo finale che altro non è che ” il potere in marcia” con sonorità di ottoni e percussioni che trasmettono una gioia fittizzia. Non a caso Sciostakovic successivamente affermarà: “è come se vi martellassero in testa l’idea che devi essere comunque felice e ti viene ripetuto in modo ripetitivo!!”
Una esecuzione che ha entusiasmato il pubblico, grazie alla magistrale esecuzione dell’orchestra di Marsiglia, diretta da Jonathan Webb con gesto energico e asciutto.