Marsiglia, Foyer de l’Opéra , Stagione di Musica da Camera 2011/2012
Da Schumann a Piazzolla
Pianoforte Christelle Abinasr, Violino Alexandre Amedro
Alto Xavier Franck, Violoncello Odille Gabrieli, Oboe Jen-Claude Latil
Clarinetto Didier Guerirard, Fagotto Frédéric Baron; Tromba Philippe Nava
Aaron Copland: “Quiet City” per oboe, tromba e pianoforte (nell’arrangiamento di J. Brodbin Kennedy)
Francis Poulenc: Trio per pianoforte, oboe e fagotto
Robert Schumann: Quartetto in mi bemolle maggiore op.47, per pianoforte, violino, alto e violoncello
Bohuslav Martinu: « La Revue de Cuisine » per clarinetto, fagotto, tromba, violino, violoncello e pianoforte
Astor Piazzolla: Meditango e Libertango (Arrangiamento di Jean-Claude Latil )
Marsiglia, 14 novembre 2011
I concerti del sabato pomeriggio al Foyer dell’Opéra sono diventati una bella consuetudine per gli appassionati marsigliesi che possono così ascoltare in versione solistica alcuni dei Maestri dell’orchestra del Teatro. Anche per questa occasione, a parte la pianista Christelle Abinasr, che svolge una carriera solistica, gli altri musicisti fanno parte della compagine orchestrale dell’Opéra.
Questo appunto, assai vario e interessante, ha avuto inizio con un brano di Aaron Copland, Quiet City un brano che evoca l’America con qualche citazione afro-americana. Il suono vellutato della tromba si accorda in modo piuttosto anomalo con quello dell’oboe, in un inizio nostalgico. Poi si unisce il pianoforte e via, via gli altri strumenti in un canto che si dissolve in atmosfere che sembrano descrivere terre lontane. Dopo una brillante esecuzione del Trio di Poulenc, ci viene il Quartetto in mi bemolle maggiore di Robert Schumann.
I musicisti ne danno una visione dinamica, con sonorità calde e una bella amalgama degli strumenti ma allo stesso tempo si apprezzano nitidamente il gioco dei temi dei vari strumenti.
In Bohuslav Martinu, pagina in 4 movimenti dal gusto ballettistico, che con brillantezza e allegria descrive gli utensili della cucina i musicisti con grande maestria interpretiva trasmettono brillantemente lo spirito della partitura che mescola accenti folclorici a suoni jazz.
Il concerto si è concluso con l’omaggio a Piazzolla. Una musica travolgente che coinvolge completamente il pubblico che risponde con applausi entusiastici. Un concerto interamente contrassegnato da interpretazioni sempre attente e brillanti che hanno saputo catturare totalmente il pubblico, senza un momento di noia.