Marsiglia, Stagione Concertistica dell’Opéra, Eglise de Saint Michel
Fabrizio Maria Carminati interpreta Ottorino Respighi
Orchestra dell’Opéra di Marsiglia.
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Ottorino Respighi: “Gli Uccelli” , Suite per piccola orchestra
“Trittico Botticelliano”, per piccola orchestra
Antiche danze ed Arie per liuto, suite nr.1
“Danza rustica“, dalla suite nr.2 delle Antiche danze ed Arie per liuto
Marsiglia, 9 dicembre 2011
È nella chiesa di Saint Michel che l’orchestra filarmonica di Marsiglia si esibita in un repertorio piuttosto insolito per una chiesa. Una scelta del direttore Fabrizio Maria Carminati che in questo periodo pre-Natalizio ha omaggiato Ottorino Respighi,a dubbio ispiratodall’adorazione dei Re Magi che fa parte del Trittico Botticelliano. Una serie di composizioni ispirate da opere che vanno dal XVI° al XVIII° sec. che hanno perfettamente risuonato negli spazi della Chiesa.
È con precisione e delicatezza che il Maestro Carminati ha diretto queste pagine respighiane con eleganza, amalgamando con sapienza le sonorità dei violini a quelle dei corni e delle trombe.Il violino e il violoncello solo si rispondono in un’unica voce, ricreando un’atmosfera di tempi antichi.
Dal Trittico sono state eseguite solo La Primavera e L’Adorazione dei Magi. L’acustica della chiesa non poteva prestarsi all’orchestrazione piuttosto ridondante della Nascita di Venere.
Respighi ha descritto, in questi due brani, atmosfere quanto mai diverse. Il risveglio della Primavera viene evocato con un trillo delle corde, le note gioiose della celesta ci portano nella natura dove si percepiscono reminiscenze di danza; il direttore porta l’orchestra in questi ritmi antichi. Nell’adorazione dei Magi è il fagotto dal timbro caldo che per primo ci trasporta in oriente con gli oboi dalle strane armonie. E’ un’atmosfera quasi religiosa tutta in finezza che il compositore ha saputo trascrivere. Lo stupore viene da una frase eseguita dal violino solo e dalla notte stellata ,una nota in maggiore ci fa sentire la speranza.
Le danze di campagna, dalle arie gioiose, hanno una sonorità graziosa, anche grazie alla presenza del clavicembalo suonato a quattro mani che conferisce lo stile di un’epoca dove la musica era lenitiva, se vogliamo un po’ ripetitiva e senza delle vere e proprie emozioni.
È in particolare da Bernardo Pasquini e da Jean Philippe Rameau che Respighi si ispira per i suoi uccelli. Questo brano comincia con un preludio che sarà ripreso alla fine. La sua scrittura delicata e immaginifica ci descrive dalla colomba al pettirosso, dalla gallina al cuculo. La finezza interpretativa di Carminati ha saputo infondere in ogni strumento lo stile e il giusto colore per sapere affrontare in modo convincente questa musica elegante e raffinata. Il pubblico sicuramente poco aduso a questo genere di repertorio, ha risposto con grande successo e calore. Assolutamente benvenuto, il bis della Primavera. Una serata rilassante, perfetta che ci ha allontanato dalla frenesia del periodo che precede il Natale.