Madrid, Teatro Real: “Lady Macbeth del distretto di Mzesnk”

Madrid, Teatro RealStagione lirica 2011-2012
“LADY MACBETH DEL DISTRETTO DI MZENSK
Opera in quattro atti di Aleksandr Prejs e Dmitrij Sostakovic
Musica di Dimitrij Sostakovic
Boris VLADIMIR VANEEV
Zinovij LUDOVÍT LUDHA
Katerina Ismailova EVA-MARIA WESTBROEK
Sergej  MICHAEL KÖNIG
Aksin’ja  CAROLE WILSON
Un balordo JOHN EASTERLIN
Un negoziante/un funzionario di polizia FRANCISCO SANTIAGO
Il portiere AIRAM DE ACOSTA
Tre capisquadra JAVIER CHECA, ÁNGEL RODRÍGUEZ, ALAIN DAMAS
Lavoratore del mulino IGOR TSENKMAN
Un cocchiere FERNANDO CAMPO
Il pope ALEXANDER VASSILIEV
Un sergente di polizia/Un ufficiale SCOTT WILDE
Un maestro VALENTIN JAR
Un invitado ubriaco ÁLVARO VALLEJO
Sonietka LANI POULSON
Coro e Orchestra del Teatro Real ( Coro Intermezzo e Orquesta Sinfónica de Madrid)
Direttore Hartmut Haenchen
Maestro del Coro Andrés Máspero
Regia Martin Kušej
Scenografia Martin Zehetgruber
Costumi Heide Kastler
Luci Reinhard Traub
Nuova produzione Teatro Real e Nederlandse Opera di Amnsterdam
Madrid, 18 dicembre 2011
Grandissima lettura quella del Maestro Hartmut Haenchen a capo dell’Orchestra Sinfonica di Madrid che ha suonato con forza, bellezza e grinta: senza dubbio l’esecuzione musicale migliore di questa stagione. La direzione di Lady Macbeth del distretto di Mtsensk all’Opéra di Parigi durante la stagione 2008/2009 ha valso al maestro Haenchen il premio della critica francese come miglior opera della stagione. Anche in quest’occasione la messinscena è stata affidata a Martin Kušej. Šostakovič ha collaborato alla nascita del libretto insieme ad Alexander Preys, permettendo così uno svolgimento della trama esauriente. L’opera, denominata dall’autore come opera tragico-satirica, si svolge in Russia sulla fine del XIX secolo, e ritrae una delle immagini più cupe della Russia prima della Rivoluzione del 1917. Il racconto breve di Leskov, opera sulla quale si basa il libretto, offre materiale più che sufficiente al librettista e al compositore per creare un lavoro nel quale i personaggi sono compiutamente definiti, i conflitti sono presentati come naturali, che porta con sé una grandissima dose di drammaticità, violenza e sesso. Due sono gli elementi intorno ai quali ruota il dramma: la noia e la sensualità. Entrambi sono presenti nella vita senz’affetti di Katerina che si aggrappa ad un amore solo supposto, un diversivo alla vacuità della propria esistenza, riempiendola così di sensualità, sesso, brama di potere e passione infinita.
L’interpretazione di Katerina offerta da Eva-Maria Westbroek può considerarsi eccellente sotto tutti i punti di vista. Totalmente calata nel suo personaggio, ha offerto di volta in volta varie sfumature: di donna assassina, di donna rifiutata, di adultera sensuale e appassionata. Tutte queste caratteristiche si sono rispecchiate perfettamente nella propria voce, mostrando una sorprendente flessibilità, una potenza vocale tale da superare senza problemi la massa orchestrale, una raffinatezza degna della più grandi dive insieme ad una tenerezza commovente rispecchiata in pianissimi straordinari. Una grande dimostrazione di canto e di arte scenica. Era difficile stare all’altezza della primadonna, ma il resto del cast ha risposto più che degnamente. Il Sergej  del tenore Michael König è stato di volta in volta volgare e intelligente, sicuro nel canto e ottimo nella compartecipazione davvero coinvolgente con la Westbroek. Il tenore Ludovít Ludha (Zinovij ), nonostante la brevità del proprio ruolo ha esibito acuti sicuri, senza mostrare problemi nel superare l’orchestra. Il bassobaritono russo Vladimir Vaneev (Boris) ha invece mostrato problemi di proiezione, con un’esibizione poco più che corretta. Del resto del cast si sono messe in luce le interpretazioni del mezzosoprano Carole Wilson (Aksin’ja), del tenore John Easterlin (Un balordo) e del basso Scott Wilde (Un sergente di polizia/Un ufficiale). Molto buono il livello del cast rimanente. Ottimo l’apporto del Coro. L’allestimento di Martin Kušej è risultato intelligente, elegante e senza inutili artifici.