Emmanuel Plasson ha iniziato i suoi studi musicali come violinista. Figlio del rinomato direttore d’orchestra francese Michel Plasson, ha formalmente iniziato a studiare da direttore d’orchestra alla Pierre Monteux School nel Maine, U.S.A., e ha continuato a formarsi alla Yale School of Music. Vincitore di prestigiosi concorsi internazionali, Emmanuel Plasson si è ben presto imposto come ambasciatore della musica francese grazie alla sua notevole carriera internazionale che si estende sia in ambito sinfonico che operistico. il suo debutto nordamericano nel 1997 dirigendo il Royal Ballet, Covent Garden on tour, incluse le esibizioni al Metropolitan Opera House di New York. In seguito, fu immediatamente invitato a diventare Direttore Aggiunto al Metropolitan Opera durante le due stagioni seguenti.
I futuri impegni per la stagione 2011-12 includono un doppio debutto: in Portogallo con l’Orquestra Sinfónica Portuguesa (a novembre) per opere di Berlioz, Liszt e Schumann e la sua prima apparizione con l’Orchestre de Pau-Pays de Béarne, con musica composta da Mendelssohn, Grieg e Tchaikovsky (a dicembre). Altre notizie su Emmanuel Plasson le trovate nel suo sito ufficiale.
Qual è il tratto principale del tuo carattere?
Credo di essere una persona molto comprensiva.
E il tuo peggior difetto?
Sono uno che tende a rimandare all’infinito le cose da fare.
Segno zodiacale?
Pesci.
Sei superstizioso?
Si, tendenzialemente lo sono.
Che rapporto hai con la spiritualità?
Sono una persona che vive la sua spiritualità in maniera intima.
Hai mai sofferto d’invidia?
No, mai. Non ha senso.
Cosa volevi fare da grande?
Il musicista, il cantante o comunque qualcosa che avesse a che fare col palcoscenico.
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?
Eh si, non poteva essere altrimenti.
Quali sono i tuoi ricordi più cari?
I miei ricordi più cari sono di me che suonavo il violino per mia nonna con la mia prima insegnante (mia madre) al mio fianco.
Qual è stato il tuo momento di maggior orgoglio?
La vittoria del concorso internazionale di direzione d’orchestra “Donatella Flick”, a Londra.
Qual è la delusione più grande che hai mai avuto?
Sul piano professionale, la sconfitta al concorso di Besançon.
Cosa manca nella tua vita oggi?
Una certo equilibrio.
Di che cosa hai paura?
Di perdere qualcuna delle persone a me care.
Hai un sogno ricorrente?
Sogno spesso di ascensori.
Che importanza dai al denaro?
Non più di quella che dovrebbe avere.
In cosa sei più spendaccione?
Ho un debole per le scarpe.
Collezioni qualche oggetto?
No, nulla.
Quali sono le tue letture preferite?
Biografie e libri di storia.
Qual è il tuo profumo preferito?
L’Instant de Guerlain.
Città preferita?
Londra.
Colore preferito?
Il viola.
Fiore preferito?
La rosa.
Il cantante o i cantanti preferiti?
Nicolai Gedda e Maria Callas.
Qual è stato primo disco che hai acquistato?
La Nona Sinfonia di Beethoven.
Qual è il film che hai amato di più?
Blade Runner di Ridley Scott.
Qual è la stagione dell’anno che preferisci e perché?
L’estate perché le giornate più lunghe sembrano diluire ulteriormente il tempo.
Che rapporto hai con la tecnologia e qual è il gadget tecnologico di cui non potresti fare a meno?
Ho una relazione modesta con la tecnologia, ma non potrei far a meno del mio iPhone.
Che rapporto hai con la televisione?
Direi troppo indulgente!
Che rapporto hai con la politica?
Un rapporto che definirei attento, significativo, ma anche con sfumature di sgradevolezza.
Hai delle cause che ti stanno particolarmente a cuore?
Nel mio piccolo, cerco di dare il mio contributo per risolvere i problemi del mondo.
Giorno o notte?
Notte.
Qual è la situazione che consideri più rilassante?
Stare a casa e non fare nulla legato alla mia professione.
Qual è il tuo ideale di giornata?
Alzarmi di buon umore ed essere produttivo.
Qual è il tuo rifugio da tutto e tutti?
Un qualsiasi posto, ma che sia soleggiato e silenzioso.
Cosa ti manca di più quando sei lontano da casa?
Semplicemente la mia casa.
Qual è la vacanza o il viaggio che vorresti fare e che non hai ancora fatto?
Non conosco l’Argentina e mi piacerebbe andarci.
Chi o cosa ti imbarazza?
Mi imbarazza il non essere capace di esprimermi chiaramente.
Com’è il tuo rapporto con il cibo?
Fin troppo indulgente!
Dieta mediterranea, dieta macrobiotica o fast food?
Sono per la dieta mediterranea.
Qual è il tuo piatto preferito?
Anatra arrosto con le olive.
Vino rosso o bianco?
Rosso.
Il posto dove si mangia peggio?
Mi appello al Quinto Emendamento!
La musica è stata una vocazione?
Decisamente, sì!
A chi non ti conoscesse, cosa faresti ascoltare?
Il cd con musiche di Lalò, Fauré e Caplet per violoncello e orchestra che ho interpretato con il violoncellista Xavier Phillips.
Se ti fosse data l’opportunità di dirigere un’opera, quale sceglieresti?
La Salome di Strauss
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Ripasso ancora ancora un po’ i miei spartiti.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
La mia bacchetta!
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
«Forza, puoi far di meglio!»
Stato d’animo attuale?
Contemplativo.
Il tuo motto?
Ama la vita sempre e comunque.
Versione italiana a cura di Paolo Tancredi
Foto Christian Steiner