Roma, Oratorio del Gonfalone, Stagione concertistica 2011 / 2012
CONCERTO LIRICO VOCALE
Soprano Donata D’Annunzio Lombardi
Tenore Leonardo Caimi
pianoforte Isabella Crisante
Musiche di Giuseppe Giordani, Antonio Vivaldi, Gaetano Donizetti, Gioachino Rossini, Pietro Mascagni, Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi
Roma, 16 novembre 2011
Nella splendida cornice dell’Oratorio del Gonfalone, davanti ai meravigliosi affreschi di grandi maestri del Manierismo, si è inaugurata la stagione 2011-2012 dell’istituzione musicale romana. Nella sala secentesca, dotata di un’ottima acustica, si è svolto un recital lirico di due giovani, ma già affermati protagonisti delle scene teatrali: il soprano Donata D’Annunzio Lombardi e il tenore Leonardo Caimi. I due cantanti sono stati accompagnati al pianoforte dal Maestro Isabella Crisante, che ha assecondato molto bene le intenzioni dei protagonisti, guidandoli nella giusta scelta dei tempi e realizzando un appassionato connubio tra voce e strumento. La pianista ha inoltre curato la presentazione dei singoli brani ed ha eseguito con profonda sensibilità gli intermezzi di “Cavalleria rusticana” e di “Manon Lescaut”.
I due interpreti, compagni anche nella vita oltre che sulla scena, ci hanno regalato momenti emozionanti con un crescendo sempre maggiore nel corso della serata. Peccato che dal programma previsto dalla locandina sia stato espunto il duetto d’amore del primo atto di “Madama Butterfly”, che doveva concludere il recital. ‘E stato sostituito con il brindisi della “Traviata”, alludendo a un omaggio a Giuseppe Verdi per i centocinquanta anni dell’Unità di Italia e, come ci ha comunicato la pianista-presentatrice, per ridurre l’eccesso di brani pucciniani. Ma, in un concerto incentrato principalmente sulla musica del compositore lucchese dispiace non aver potuto ascoltare proprio questo bellissimo duetto che, a quanto traspariva dall’ascolto delle voci durante le prove prima dell’inizio dello spettacolo, sembrava forse il momento più riuscito della serata.
Comunque le quasi due ore di spettacolo sono trascorse molto piacevolmente. Come già sottolineato probabilmente “Madama Butterfly” è, al momento, l’opera più consona alla vocalità dei protagonisti che hanno, anche recentemente interpretato in vari teatri.
Il tenore Leonardo Caimi dal punto di vista vocale presenta una emissione sicura, un timbro caldo e appassionato, una discreta potenza vocale, sfoggiando anche una bella presenza scenica. Ha dato il suo meglio proprio nel ruolo di Pinkerton con un “Addio fiorito asil..” molto emozionante e giustamente assai applaudito. Poco prima ci aveva affascinato anche nel ruolo di Cavaradossi con una buona esecuzione di “E lucean le stelle..”
Nella prima parte del concerto dopo un “Caro mio ben” di Giuseppe Giordani in cui si notava qualche fissità nelle note gravi, il tenore ha eseguito “Una furtiva lagrima”, dove forse si metteva in evidenza un’eccessiva ricerca dell’effetto con un risultato un po’ stucchevole. ‘E vero che il cantante, come ci è stato comunicato successivamente, era influenzato, ma alcuni passaggi del brano risultavano un po’ troppo stentorei.
Anche nel ruolo di Rodolfo, qualche incertezza nel legato e qualche “effetto lacrima” in eccesso, hanno un po’ penalizzato la pur buona interpretazione di “Che gelida manina..” L’avvenente soprano Donata D’Annunzio Lombardi è stata, stilisticamente, leggermente superiore al suo collega. Si è notata qualche tensione nel passaggio di registro e una certa fissità nelle note più acute, con un effetto di schiacciamento (ad esempio in chiusura du “Un bel dì vedremo), si avverte, ma nel complesso la prestazione vocale è stata molto convincente. Anche per lei, probabilmente, il repertorio pucciniano è più congeniale, in particolare ottimo il “Vissi d’arte” e l’interpretazione molto passionale di “un bel dì vedremo..” .
Molto bella anche l’interpretazione di “Sì mi chiamano Mimì” e veramente affascinante la sua prestazione in repertori più lontani come il Vivaldi del Bajazet e soprattutto il Rossini dell’Assedio di Corinto. In particolare la preghiera di Pamira è stata resa con molta passionalità e un’interpretazione veramente commovente.
Per quanto riguarda i duetti, forse più di un’incertezza si è notata nelle agilità del brindisi della Traviata da parte del tenore, mentre in “O soave fanciulla” la resa di coppia è stata sicuramente più valorizzata con momenti teneri e appassionati. La serata si è conclusa con un bis: “A vucchella” di Francesco Paolo Tosti su testo di Gabriele D’Annunzio che la coppia ha interpretato con grande passione e simpatia.Tantissimi applausi.