Milano, Teatro alla Scala, Stagione d’Opera e Balletto 2010/2011
“RAYMONDA”
Balletto in tre atti su libretto di Lidia Pashkova e Marius Petipa basato su una leggenda medievale
Musica di Aleksandr Glazunov
Coreografia Marius Petipa (1898)
Ricostruzione della coreografia e messa in scena Sergej Vikharev
Raymonda MARIAFRANCESCA GARRITANO
Jean de Brienne ANTONINO SUTERA
Abdérâhman MASSIMO GARON
Henriette ANTONELLA ALBANO
Clémence PETRA CONTI
Béranger GABRIELE CORRADO
Bernard de Ventodour MARCO AGOSTINO
Contessa Sybille SABINA GALASSO
Andrea II, re d’Ungheria LUIGI SARUGGIA
La Dama Bianca SARA BARBIERI
Siniscalco MATTEO BUONGIORNO
Ufficiale Verlé MATTHEW ENDICOTT
Solisti, Corpo di ballo e Orchestra del Teatro alla Scala
Direttore Michail Jurowski
Scene originali Orest Allegri, Pëtr Lambin e Konstantin Ivanov
Ricreate da Elena Kinkulskaya e Boris Kaminsky
Costumi originali Ivan Vsevoložskij
Ricreati da Irene Monti
Luci Marco Filibeck
Ricerche storiche d’archivio e coordinamento Pavel Gershenzon
Con la partecipazione degli Allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala
Milano, 30 ottobre 2011
Il Teatro alla Scala di Milano ha chiuso la propria Stagione di Balletto con Raymonda, Grand ballet d’epoca cavalleresca. Allestito per la prima volta nel 1898 su coreografia di Marius Petipa, la proposta scaligera si presentava senz’altro come occasione ghiotta per i ballettofili, sostanzialmente per due motivi: l’esecuzione per la prima volta da parte del Corpo di Ballo della Scala e la ricostruzione coreografica totalmente filologica per l’allestimento ad opera di Sergej Vikharev. Se la trama di Raymonda si presenta scarna e senza un’effettiva consequenzialità tra gli atti –il ritratto dell’amore della bella Dama Raymonda, che in attesa del ritorno del fidanzato Jean de Brienne partito per le Crociate è insidiata dal saraceno Abdérâhman-, viene però sorretta dalla musica di Aleksandr Glazunov che ha qui composto delle più belle partiture mai scritte per la danza ottocentesca. Chi ha avuto modo di assistere allo spettacolo, avrà avuto l’opportunità di farsi un’idea di quello che costituiva uno dei divertimenti più in voga presso la corte la corte imperiale russa. La coreografia è soprattutto dedicata alla valorizzazione della danzatrice, sei le variazioni per la “ballerina assoluta”, la ballerina ideale incarnata nella prima edizione dall’italiana Pierina Legnani. In quest’operazione di recupero filologico però, le scene originali, ricreate da Elena Kinkulskaya e Boris Kaminsky e i costumi originali del 1898, ricreati da Irene Monti, bellissimi nell’insieme e sicuramente di pregio, finivano però per ricordare gli ambienti delle favole disneyane dove principi e principesse erano fin troppo caricaturali rispetto al gusto odierno per la costumeria di balletto. Alla nostra recita, Raymonda era incarnata da Mariafrancesca Garritano: pulita nelle variazioni ma poco comunicativa. Jean era un Antonino Sutera perfetto quanto distaccato. Una menzione speciale va Petra Conti, Clémence dalle linee bellissime, giovane che sicuramente saprà imporsi nel panorama internazionale. Ottima la lettura musicale di Michail Jurowski a capo dell’Orchestra del Teatro alla Scala. Successo vivo per tutti. Foto Amisano & Brescia – Teatro alla Scala di Milano