Lucca, Teatro del Giglio, Stagione Lirica 2011-2012
“LA BOHÈME”
Scene liriche in quattro quadri su libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa, dal romanzo “Scènes de la vie de Bohème” di Henri Murger. Musica di Giacomo Puccini
Mimì JESSICA NUCCIO
Musetta MARIANGELA SICILIA
Rodolfo MARCELO PUENTE
Marcello SERGIO VITALE
Schaunard GABRIELE NANI
Colline NICOLAI KARNOLSKY
Parpignol e Benoît ANTONIO PANNUNZIO
Alcidoro ALESSANDRO CALAMAI
Sergente dei doganieri ANTONIO DELLA SANTA
Orchestra e Coro della Toscana
Coro di voci bianche della Cappella Santa Cecilia di Lucca
Direttore: Elio Boncompagni
Maestro del coro: Marco Bargagna
Maestro del coro di voci bianche: Sara Matteucci
Regia: Marco Gandini
Scene: Italo Grassi
Costumi: Anna Biagiotti
Luci: Marco Minghetti
Nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca in coproduzione con Teatro Verdi di Pisa, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro C. Goldoni di Livorno
Lucca 19 novembre 2011
Dal 2008, anno in cui la bella Lucca celebrò il 150° anniversario dalla nascita di Giacomo Puccini, il Teatro del Giglio porta in scena almeno un titolo del più illustre dei suoi figli. Nel corso di questa stagione lirica è la volta dell’amatissima Bohème che viene proposta in una nuova produzione Made in Lucca e che da gennaio 2012 verrà ripreso a Pisa, Ravenna e Livorno.
La regia di Marco Gandini propone una lettura molto fedele al libretto che risalta gli stati d’animospensierati di una gioventù parigina fin de siècle, ma che deve confrontarsi con la cruda realtà che inesorabilmente li inghiottirà tutti con la forza degli eventi. Di particolare interesse è la soluzione scenografica che Italo Grassi sa affrontare per il secondo quadro: bando a neon e insegne del locale Momus in caratteri cubitali, l’azione ha luogo in un’angusta quanto affollatissima rue del Quartiere Latino i cui plessi sono destinati a scorrere dietro le quinte per aprire allo sguardo del pubblico gli interni del succitato caffè parigino; molto corretto a mio parere, inoltre, la proposta del quarto quadro in cui l’abitazione dei ragazzi bohèmiens appare spoglia di ogni arredo rispetto al primo quadro: è evidente che i loro beni sono stati pignorati perché economicamente impossibilitati a soddisfare i creditori, Benoît in testa.
Il giovane cast, vestito da Anna Biagiotti, è nel complesso discreto, ma indubbiamente affiatato. La migliore è sicuramente Mariangela Sicilia (Musetta) che all’inizio della sua carriera già può vantare una bella voce con una gradevole coloratura che appare anche tecnicamente ben gestita; anche Jessica Nuccio (Mimì) ha dato una buona prestazione anche se tuttavia fatica a prendere confidenza col palcoscenico e calarsi a pieno nel personaggio. Marcelo Puente, sicuramente alle prese con un’indisposizione, lotta per tutta la recita contro un’afonia recandogli un’evidente fatica che lo costringe costantemente a sforzarsi per l’emissione; è però da apprezzare il fatto che con molto coraggio ha scelto di portare avanti tutta la recita nonostante le gravi difficoltà fisiche. A pari merito Sergio Vitale (Marcello), Gabriele Nani (Schaunard) e Nicolai Karnolsky (Colline) che garantiscono bella presenza scenica e una buona prestazione vocale. Per tutti vale un’osservazione: innegabile l’impegno e la cortese collaborazione che c’è tra gli artisti, ma quello di cui hanno tutti bisogno è tanta gavetta che c’è ancora da fare, indispensabile per completare la loro formazione professionale. Il cast è completato da Antonio Pannunzio, un tenero Parpignol nonchè un comprensibile Benoît, Alessandro Calamai, un divertente Alcidoro e Antonio Della Santa, un sergente dei doganieri piuttosto compassato.
L’Orchestra della Toscana è diretta da Elio Boncompagni che propone una lettura della partitura assolutamente didascalica, priva di emozioni, di quelle finissime sfumature cromatiche che permette ad ogni artista di rendere personale e intimo il capolavoro che sta interpretando. Il Coro della Toscana, preparato da Marco Bargagna, dimostra di saper ben gestire la fitta partitura pur operando in una scena dalla limitata disponibilità spaziale, mentre molto bravi tutti i componenti del Coro di voci bianche della Cappella Santa Cecilia di Lucca (diretto da Sara Matteucci) che con la loro innocente dolcezza hanno teneramente rallegrato la platea. Foto di Filippo Brancaroli Pantera per il Teatro del Giglio di Lucca