Il ritorno di Gardiner chiude Anima Mundi 2011 a Pisa

Pisa, Cattedrale Primaziale, XI Rassegna internazionale di musica sacra “Anima Mundi”.
John Eliot Gardiner chiude “Anima Mundi” 2011

The Monteverdi Choir
Orchestre Révolutionnaire et Romantique
Direttore Sir John Eliot Gardiner
Johannes Brahms: Begräbnisgesang op. 13
Anton Bruckner: Messa n. 2 in Mi minore
Igor Stravinskij: Sinfonia dei Salmi
Pisa, 11 ottobre 2011

Dopo l’appuntamento bachiano dello scordo 28 settembre, Sir John Eliot Gardiner torna a Pisa per portare a compimento l’undicesima edizione della Rassegna Internazionale di Musica Sacra “Anima Mundi” con due delle formazioni da lui fondate: l’Orchestre Révolutionnaire et Romantique e The Monteverdi Choir, ormai sono di casa a Pisa. Atipico il programma se messo in relazione alla bacchetta del direttore che come ben si sa è maestro indiscusso nel repertorio barocco: il Romanticismo della Begräbnisgesang op. 13 di Johannes Brahms, il tardo romanticismo della Messa n. 2 in Mi minore di Anton Bruckner e il novecento della Sinfonia dei Salmi di Igor Stravinskij.
La guida del direttore inglese è segnata da una gestualità che come sempre è quasi teatrale, studiata: da tali movimenti paiono generarsi i suoni stessi ancor prima che il codice comunicativo giunga agli artisti dell’orchestra e del coro. La Begräbnisgesang di Brahms, dove nettamente si distinguono accenni al Deutsche Requiem, e la Messa n. 2 di Bruckner vedono il coro collocarsi tra i legni e gli ottoni. Nessun arco è presente in queste due partiture lasciando ai soli fiati e alle percussioni quel colore orchestrale che con Gardiner viene reso come un ampliamento, un rafforzo del suono degli strumenti umani delle voci del coro. L’orchestra accenna solamente la sua presenza, è sempre molto discreta e raramente si fa protagonista: è il coro la formazione che appare decisamente privilegiata soprattutto nella Messa di Bruckner dove a tratti i soprani arrivano anche a sovrastare gli altri registri con risultati stridenti.
Il confronto con la partitura di Stravinskij permette di godere del relazionarsi di una bacchetta barocca con una partitura che possiamo definire “fauve” senza troppe difficoltà. Il capolavoro, che appare in tutta la sua eccentricità già dal titolo, prevede testi dai Salmi nn. 39, 40 e 150. L’orchestra, ora, si riscatta da quella funzione subordinante rispetto al coro che ha avuto nei brani precedenti: lunghi passaggi sinfonici si frappongono tra le declamazioni dei testi del Re Davide con passaggi di eroica violenza. La dolcezza e l’energia tipiche del barocco, delle quali la gestualità di Gardiner è fortemente intrisa, viene stramessa a questa partitura novecentesca col risultato di offrire una sacra pagina musicale carica di emozione che pervade l’animo dell’ascoltatore al pari d’un’onda, d’un fluido che lo trascina sino al finale in un climax di vivace contemplazione.
Il numeroso pubblico, accorso nella Primaziale Pisana in questa notte di luna piena velata da bassi banchi nebulosi, saluta con convinti applausi tutti gli artisti con l’auspicio di ritrovarsi il prossimo anno per la dodicesima edizione di Anima Mundi con la certezza di aver assistito a quella che verrà ricordata come una delle migliori annate della storia di questo breve, ma ormai già ampiamente amato festival.

Massimo Festa.