Firenze, Saloncino del Teatro della Pergola. Amici della Musica, Stagione 2011-2012 , Ciclo “Armonie barocche”.
“Archi in battaglia”
EUBO – European Union Baroque Orchestra
Direttore e violino solista Enrico Onofri
Primo violino Johannes Pramsohler
Dario Castello: da “Sonate concertate in stil moderno, libro secondo”, Canzon Decimasesta a quattro
Samuel Scheidt: Symphonia e Battalia
Heinrich Ignaz Franz von Biber: Battalia
Antonio Vivaldi: Concerto grosso in Re minore RV 565 per due violini, cello, archi e basso continuo op. III n. 11 (dall’“Estro armonico”)
Arcangelo Corelli: Sonata a tre in Sol maggiore op. I n. 9 (esecuzione in forma di Concerto Grosso)
Georg Philipp Telemann: Concerto in Sol maggiore per quattro violini e archi senza basso continuo TWV40:201 (esecuzione per quattro violini)
Francesco Geminiani: Concerto grosso in Re minore dalla Sonata op. V n. 12 “La follia” di Arcangelo Corelli
Firenze, 16 ottobre 2011
Nella serata di domenica 16 ottobre 2011 presso il gustoso ambiente del Saloncino del Teatro della Pergola di Firenze il ciclo “Armonie barocche” vede esibirsi i ragazzi della EUBO – European Union Baroque Orchestra fondata nel 1985, Anno Europeo della Musica. Ambasciatrice della comune cultura musicale del vecchio continente, la EUBO è ormai unanimemente riconosciuta come uno dei più prestigiosi trampolini di lancio per i migliori giovani talenti musicali che dopo i sei mesi di lavoro nell’ambito tale progetto vedono aprirsi i battenti delle più svariate istituzioni culturali del mondo.
Alla loro guida è Enrico Onofri che ricopre anche il ruolo di violino solista, già primo violino presso il Giardino Armonico e dal 2005 direttore principale dell’ensemble portoghese Divino Sospiro. Alle parole dello stesso Onofri, presenti nel programma di sala, mi affido nel descrivere il tema “Archi in battaglia” del presente concerto: «La musica può descrivere due tipi di “battaglia”: il primo è una vera battaglia, con gli strumenti chiamati a imitare un vero scontro. Il secondo è qualcosa che ha a che vedere con il concetto di “battaglia amorosa”, un tema molto comune nella letteratura e nella musica del passato, che unisce due tendenze opposte: attrazione e repulsione, odio che diventa amore. (…) il concerto strumentale è una vera e propria battaglia tra uno o più solisti contrapposti all’orchestra, ma nello stesso tempo è un tentativo di fondere insieme le voci di tutti gli strumenti attraverso un dialogo creato da quel contrasto”.
A ragione di quanto appena esposto il programma scelto è un’antologia tra le più belle pagine della musicale strumentale d’insieme della produzione musicale europea della civiltà barocca nel grembo della quale viene messa a punto la forma strumentale che tanto avrà fortuna nei secoli a venire: il concerto.
La versatile bravura di tutti gli artisti è dimostrata dalla varietà dei generi eseguiti: dalla Canzona di Dario Castello, alle Battaglie di Samuel Scheidt e Heincrich I. F. von Biber, ai momenti solistici in cui il Concerto per quattro violini senza basso di Telemann viene eseguito dai soli solisti, fino ai concerti, appunto, in particolare la variante del concerto grosso rappresentato dall’Estro armonico vivaldiano dell’op. III n. 11, la Sonata a tre op. I n. 9 di Corelli (qui esposta in forma di concerto grosso) fino alla trasposizione concertistica da parte di Francesco Geminiani della Sonata op. V n. 12 di Corelli che sul tema della “Follia di Spagna” (che affascinò quasi tutti i compositori barocchi) costruisce un’architettura impressionante di variazioni.
Ognuno degli artisti ha garantito un’esecuzione dell’intero programma assolutamente lodevole: una freschezza e una leggerezza da lasciare esterrefatti se si considera che l’età media degli strumentisti si aggira ai 25 anni.
Tutti meritano di essere nominati uno ad uno per il merito della loro bravura nell’esecuzione strumentale in contesto orchestrale: Lorena Aranzasti Pardo, Davina Clarke, Liv Heym, Gemma Longoni, Claudia Matlak, Justyna Niznik, Eveleen Olsen e Joan Plana Nadal ai violini; Femke Huizinga, Lola Fernandez Mateos e Ludwig Ildiko alle viole; Federico Toffano e Gulrim Choi ai violoncelli; Pippa MacMillan al contrabbasso; Francesco Tomasi alla tiorba; Tom Foster al clavicembalo e Rossella Policardo all’organo.
È in particolare doveroso nominare il primo violino Johannes Pramsohler (formatosi al Conservatorio di Bolzano, alla Guildhall School di London e al Conservatoire de musique di Paris e membro della EUBO dal 2007) che con il suo P.G. Rogeri del 1713 ha dato motivo di incanto in virtuosismo e lirismo spesso in un rapporto di “botta e risposta” con il solista Enrico Onofri fino al bis conclusivo con il Concerto dall’Estro armonico per due violini, archi e basso continuo RV 522 in La minore op. 3 n. 8 di Antonio Vivaldi.
Prossime “Armonie barocche” a Firenze nel week-end del 22 e 23 ottobre con altri prestigiosi complessi: l’Accademia Bizantina e L’Astrée.