L’allora stagione autunnale del New York City Opera durava un mese, mentre quella primaverile appena tre settimane. Difficilmente si poteva accostare il NYCO al Met o al San Francisco Opera, i quali entrambi facevano lavorare grandi star e offrivano contratti di lavoro fino a sei mesi ai loro cantanti. Cominciarono le prove per Die Fledermaus con il NYCO e sia Beverly che sua madre lavorarono duro. La madre di Beverly confezionò tutti i suoi costume per il Fledermaus, inclusi un bell’abito da sera bianco e una tiara. La compagnia le fu molto grata. Il loro set di costumi di Rosalinda era stato creato per Phyllis Curtin, che era più bassa e molto più esile di Beverly.
Il Fledermaus debuttò il 29 ottobre 1955. Rosalinda fu un ottimo ruolo per la Sills perché Fledermaus, la più famosa delle operette di Strauss, è molto ironico. Beverly riuscì ad essere divertente sul palco e a cantare bene quella sera e il suo debutto fu un successo. Nonostante avesse ottenuto anche l’avallo del New York Times, Beverly non sentiva che la sua vita stesse per cambiare drasticamente. Semplicemente, non c’era nient’altro all’orizzonte per lei e ciò era particolarmente vero per ciò che riguardava il NYCO. Nessuno nella compagnia aveva un contratto a lungo termine – Rosenstock non si regolava in quella maniera. Invece di cercare opere che fossero adatte ai suoi cantanti, lui prima sceglieva il repertorio e di conseguenza i cantanti trattenevano il fiato, nella speranza che lui li scegliesse per uno o due ruoli. Quando la stagione autunnale finì, la compagnia andò in tour per un mese, con inizio a Philadelphia e fine a Cleveland.
E fu lì che Beverly incontrò Peter Greenough, colui che sarebbe diventato il suo amato marito. Julius Rudel, il vice direttore d’orchestra del NYCO, era un amico, Più volte l’aveva accompagnata al piano durante quelle tremende audizioni per Rosenstock. Rudel diresse l’orchestra durante ogni esibizione del tour ed era una gioia lavorare con lui. Rudel aveva una sorprendente abilità nell’intuire quanto a lungo la Sills volesse tenere una nota, quando volesse interrompersi, quando volesse accelerare o rallentare il tempo – era davvero straordinario. Durante il tour, Rudel fungeva anche da direttore generale, un compito che lo rendeva nervoso. A Cleveland, la cosa lo rendeva particolarmente infelice in quanto le vendite al botteghino non andavano bene. Quando il Cleveland Press Club decise di dare una festa per la compagnia del NYCO un venerdì sera, Rudel impose a Beverly di andare alla festa per via delle vendite deludenti. Dato che era costretta ad andarci, Beverly decise di agghindarsi e quindi indossò un vestito molto scollato. Salì una rampa di scale e all’ingresso fu accolta da un bell’uomo, alto con dei capelli talmente biondi da sembrare bianchi. Si chiamava Peter Greenhoug. Peter era presidente del Press Club e condirettore del Cleveland Plain Dealer. Peter e Beverly sedettero allo stesso tavolo e benché non ebbero molte occasioni per parlarsi, Beverly sapeva che lui era interessato a lei. E lei era interessata a lui.
Beverly non dimenticò mai la prima volta che vide Peter. Quando lo vide quella sera, ebbe l’impressione che fosse altissimo – offuscò tutta la sala. Peter, allora 39enne, era in realtà di media altezza, ma le sembrò così forte e potente che la ragazza pensò che fosse un gigante. Beverly non era mai uscita con ragazzi alti quanto lei o più bassi: le potevano piacere le borse piccole, ma i suoi uomini dovevano essere grandi e certamente Peter aveva quel requisito.
Si può dire che Beverly era innamorata cotta. E la reazione di Peter a Beverly non fu meno intensa. Peter diceva che fu ciò che i francesi chiamano un coup de foudre – un colpo di fulmine. Si guardarono negli occhi e si innamorarono. Come niente fosse. Beverly raccontò tutto della sua vita a Peter. Fecero progetti per una sua visita a New York. Quando Beverly tornò a casa, disse a sua madre che credeva di aver incontrato l’uomo che voleva sposare. La madre ne fu entusiasta. Poi le disse che Peter era in attesa di divorzio, aveva tre figli, che era di dodici anni più grande di lei e che non era ebreo. La madre di Beverly cominciò a piangere e singhiozzando disse: «Perché succedono tutte alla mia bambina?» Beverly aveva immaginato che non avrebbe fatto salti di gioia.
Peter volò a New York un paio di settimane dopo e affascinò la signora Silverman dal primo momento. Le portò dei fiori, le faceva i complimenti per tutto e si comportò talmente da gentiluomo che la donna lasciò cadere qualsiasi obiezione all’idea che la figlia sposasse un uomo che non fosse ebreo. Peter dichiarò le sue intenzioni a riguardo sin da subito. Voleva sposare Beverly non appena fosse stato dichiarato divorziato. Peter le aveva fatto perdere la testa e lei non vedeva l’ora di sposarlo tanto quanto lui.
Nel frattempo, però, la madre di Beverly non voleva che la figlia si facesse vedere in giro con un uomo sposato. Peter fu assolutamente d’accordo con lei a riguardo – Beverly non riusciva a credere alle sue orecchie. E quindi tutti e tre insieme andarono a cena insieme, a teatro insieme – insomma, si divertirono molto insieme. Una delle ragioni per cui sia Beverly che la madre andavano così d’accordo con Peter è che sotto molti aspetti assomigliava a papà Silverman. Peter aveva la tendenza ad essere autoritario ed era molto sicuro di sé. Queste caratteristiche erano molto familiari a Beverly e perciò l’attraevano. Peter era convinto che il nome di un persona dovesse finire sui giornali solo tre volte: alla nascita, per il matrimonio e alla morte. Con Beverly, apprese molto rapidamente che ci sono diverse altre volte in cui può apparire. A Beverly non importava realmente come la pensasse Peter. Non era mai stata innamorata e la sensazione le piaceva moltissimo!
Una delle cose che Beverly ha sempre amato di Peter è che a lui del canto non importava nulla. Certo, era molto orgoglioso di lei, amava la sua voce e ha sempre rispettato la sua arte e l’entusiasmo che Beverly ci metteva. Beverly non si è mai preoccupata che lui fosse attratto da lei perché gli piacesse l’idea di uscire con una cantante lirica, infatti Peter non era nemmeno un grande ammiratore della lirica. Dal momento in cui s’incontrarono, Beverly seppe che Peter l’amava per la donna che era e lei non ebbe bisogno di sapere nulla perché lo amava. Peter era un uomo brillante, eloquente, molto bello che sapeva essere molto romantico, premuroso, divertente, sofisticato, forte, ostinato fino a sconfinare nella supponenza, ma Beverly riusciva a convivere anche con i tratti meno piacevoli del suo carattere. Dopo la fine della stagione primaverile 1956 del NYCO, i due vollero definire i loro progetti matrimoniali. Decisero di sposarsi subito dopo la dichiarazione di divorzio dalla prima moglie, nella speranza che ciò avvenisse prima della fine dell’anno. La signora Silverman ebbe da obiettare con forza e insistette che aspettassero sei settimane dopo il divorzio di Peter: tutto sommato, la cosa non sembrò a Beverly chissà quale sacrificio e seguì il consiglio della madre.
Il divorzio di Peter fu doloroso e ingarbugliato, così come lo fu il suo primo matrimonio. Non era una situazione ideale in cui andarsi a mettere. Era quindi comprensibile che entrambe le famiglie – quella di Beverly ancor più di quella di Peter – si opponessero fermamente alle loro nozze. Peter volle che Beverly incontrasse suo padre e nel mese di luglio la invitò a passare un fine settimana presso la loro casa delle vacanze a Martha’s Vineyard, nel Massachussets. Il padre di Peter gli disse di non portare la ragazza con sé. Harry Greenough si rifiutò di incontrarla finché il divorzio non fosse ufficializzato. Ed anche allora, mantenne le distanze. Beverly non incontrò il suocero fino al giorno del matrimonio.
Durante il ricevimento, Beverly chiese al signor Greenough quale fosse stata la sua reazione alla notizia che suo figlio stava per sposare una cantante lirica ebrea. «Beh,» rispose, «eravamo a pesca con la mia barca. C’era moltissima nebbia e ci eravamo persi. Ma la pesca andava benissimo. Avevo due scelte. Potevo gettarmi in acqua o continuare a pescare. Dall’uomo intelligente che sono, ho deciso di continuare a pescare. Ho chiesto a Peter di raccontarmi di te. Avrebbe potuto descriverti come una bellissima donna. Invece mi disse che sei veramente divertente.» A quel punto Harry Greenough disse a Beverly: «Chiamami Papà.»Il divorzio di Peter fu sancito alla fine di settembre di quell’anno. Coerentemente coi desideri della madre di Beverly, il matrimonio ebbe luogo sei settimane dopo.