Firenze, Teatro Comunale, Estate Fiorentina 2011
“IL CAPPELLO DI PAGLIA DI FIRENZE”
Farsa Musicale in quattro atti su libretto di Nino Rota e Ernesta Rinaldi
Musica di Nino Rota
Fadinard FILIPPO ADAMI
Nonancourt SALVATORE SALVAGGIO
Beaupertuis MAURO BONFANTI
Vézinet ROBERTO JACHINI VIRGILI
Emilio FRANCESCO VERNA
Felice, Achille di Rosalba SAVERIO BAMBI
Una guardia LEONARDO MELANI
Un caporale delle guardie MASSIMO EGIDIO NACCARATO
Minardi LADISLAO HORVATH
Il pianista della baronessa ANDREA SEVERI
Elena LAVINIA BINI
Anaide ANNA MARIA SARRA
La baronessa di Champigny ROMINA TOMASONI
La modista IRENE FAVRO
Coro e Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
Direttore Sergio Alapont
Maestro del Coro Piero Monti
Regia Andrea Cigni
Scene e Costumi Lorenzo Cutùli
Luci Luciano Roticiani
Nuovo allestimento in collaborazione con Maggio Fiorentino Formazione
Partecipano allo spettacolo Cantanti, Allievi scenografi
Allievi costumisti, Allievi di Tecnica dell’Illuminazione
che hanno partecipato ai Corsi di Maggio Fiorentino Formazione
Firenze, 20 luglio 2011
Il 15 luglio 2011, presso il Teatro Comunale di Firenze, è andato in scena la prima del vaudeville in quattro atti e due intermezzi “Il cappello di paglia di Firenze”, capolavoro operistico di Nino Rota (suo e della madre Ernesta Rinaldi il libretto; prima rappresentazione assoluta al Teatro Massimo di Palermo il 21 aprile 1955): un autentico bignè musicale ancora troppo screditato da teatri e festival di un po’ tutto il mondo.
Inevitabile imbattersi in momenti di sapore cinematografico (identificando qua è là, inoltre, una serie di motivi ritornanti, segno di una certa attenzione alla lezione wagneriana) in un testo che comunque ha molto di tradizionale nell’impostazione generale della struttura dalla romanza di Fadinard “Tra un’ora sarò sposo” all’immancabile duetto d’amore dal sapore elegiaco tra Fadinard ed Elena “Elena…/ Fadinard!/ Elena! Ora che siamo soli”, fino all’immancabile temporale di rossiniana memoria che “invade” tutta la sala.
Per la prima volta in scena in riva d’Arno in collaborazione con l’Estate Fiorentina 2011, è questa l’occasione per la fondazione toscana, in collaborazione con Opera Voice e Prescott Studio, di sperimentare la nuova applicazione dei “sopratitoli” su iPad, smartphone e tablet attraverso una rete WiFi interna: una lungimirante iniziativa di un teatro che guarda al futuro in cerca di nuovo pubblico, lungimiranza che tuttavia viene a mancare escludendo il titolo da ogni turno di abbonamento con la conseguenza di una sala piena solo a metà (seconda galleria completamente vuota!).
Realizzata grazie al lavoro dell’accademia di Maggio Fiorentino Formazione, la produzione “ 100% made in Florence” vede protagonisti, sia in esposizione nel foyer che direttamente sul palco, autentici cappelli di paglia prodotti dalle aziende consorziate “Il cappello di Firenze” che tengono in vita la storica quanto pregevole manifattura di Signa.
La frizzante regia, firmata da Andrea Cigni, si avvale delle scene e dei costumi di Lorenzo Cutuli, mentre le luci sono curate da Luciano Roticiani: i tre maestri inseriscono l’azione in un tripudio di affiches parigine di fine XIX secolo avendo per base un’enorme cartolina della capitale francese praticabile in alcuni punti.
Divertenti i figuranti speciali protagonisti nei momenti strumentali e molto efficiente la resa del primo intermezzo in tutto il suo complesso (dalla scelta mirata dei costumi, agli spumeggianti atteggiamenti registici) creando un gruppo di gioiose modiste dignitosamente civettuole.
Eccessi di regia, invece, si riscontrano nella scena in casa della baronessa (atto II) con giganti verdure, pietanze e dolci che comunque fanno da ottimo contraltare ad una caricatura d’un disperato amore d’un Fardinard creduto “il celebre Minardi”.
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino guidati, rispettivamente, da Sergio Alaport e da Piero Monti che garantiscono un’interpretazione fresca e scorrevole dell’intera partitura, mentre, per quanto riguarda i singoli cantanti del cast, il discorso si fa decisamente meno eclatante non essendo decisamente all’altezza di un simile capolavoro. Nei limiti della norma Filippo Adami (Fadinard), Francesco Verna (Emilio), Saverio Bambi (Felice; Achille di Rosalba), Leonardo Melani (una guardia), Massimo Egidio Naccarato (un caporale delle guardie), Ladislao Hovárt (Minardi), Andrea Severi (il pianista della baronessa), Anna Maria Sarra (Anaide), Romina Tomasoni (La baronessa di Champigny) e Irene Favro (la modista). Il Vézinet di Roberto Jachini Virgili difetta di una carenza di voce riscontrata soprattutto all’inizio della recita; strumento vocale intubato in Salvatore Salvaggio con i “Tutto a monte!” del suo Nonancourt sempre coperto dalla massa orchestrale; costantemente tremolante Lavinia Bini in Elena; presenza ai limiti del caricaturale il Beaupertuis di Mauro Bonfanti.
È con questo titolo che prima della pausa estiva si concludono le attività artistiche del Maggio Musicale Fiorentino che riprendono nei primissimi giorni di settembre con una serie di tournée in Italia e di concerti sia al Teatro Comunale che presso gli Amici della Musica di Firenze.