Vicenza, Teatro Olimpico:”Don Giovanni”

Vicenza, Settimane Musicali al Teatro Olimpico, XX edizione
“DON GIOVANNI”

Dramma giocoso in due atti di Lorenzo Da Ponte (versione di Praga 1787)
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Don Giovanni LORENZO REGAZZO
Donna Anna ISABEL RODRIGUEZ GARCIA
Don Ottavio DIONIGI D’OSTUNI
Commendatore ABRAMO ROSALEN
Donna Elvira SILVIA BELTRAMI
Leporello MARCO FILIPPO ROMANO
Zerlina DIANA MIAN
Masetto OMAR CAMATA
Coro Iris Ensemble
Orchestra Regionale Filarmonica Veneta
Direttore Giovanni Battista Rigon
Maestro del Coro Marina Malavasi
Maestro al fortepiano Riccardo Mascia
Vicenza, 30 maggio 2011
Unico titolo in programma alla XX edizione delle prestigiose settimane musicali al Teatro Olimpico di Vicenza, il Don Giovanni di Mozart, qui presentato nella versione della prima rappresentazione a Praga nel 1787. Edizione nella quale, rispetto alle rappresentazioni viennesi del 1788, mancano due numeri musicali, rispettivamente le arie “Dalla sua pace” (Don Ottavio, atto I) e “Mi tradì quell’alma ingrata” (Donna Elvira, atto II). Al Teatro Olimpico, il capolavoro mozartiano, viene presentato in forma “semiscenica” anche se, in realtà non c’è una firma registica ufficiale se non, per via ufficiosa, venire a sapere che l’artefice delle situazioni sceniche è stata concepita dal basso Lorenzo Regazzo, qui al suo debutto nel ruolo del celebre seduttore, dopo aver molte volte interpretato Leporello e anche Masetto. Movimenti scenici essenziali, ma efficaci, soprattutto perchè i cantanti mostrano una naturale espressività e riescono a  essere degli interpreti persuasivi. A  questa visione teatrale “asciutta”, coincide anche una concertazione complessivamente vivace, varia, elegante. Peccato che, ogni tanto a  Giovanni Battista Rigon sfugge il controllo della situazione e certe sonorità penalizzano i cantanti. Lorenzo Regazzo è un notevol protagonista, dalla voce suadente e morbida che si presta tanto all’ironia quanto alla seduzione amorosa. E’ sempre aristocratico e stilizzato e nel finale dell’opera anche autorevole. Marco Filippo Romano delinea un Leporello scaltro, evita lazzi di tradizione ma, come cantante, non sfoggia un timbro eccelso, soprattutto la zona medio-bassa è poco corposa. Una bella sorpresa la Donna Anna della ventitreenne Isabel Rodriguez Garcia. Interprete che sfoggia una voce duttilissima e sicura in ogni zona unite a dolcezza, eleganza, pateticità. Accanto a lei, il Don Ottavio di Dionigi D’Ostuni mostra una voce piena e ben timbrata e duttile. Ha affrontato l’aria “Il mio tesoro intanto” , con grande prudenza, uscendone comunque in modo onorevole. Diana Mian è stata una Zerlina con una bella linea di canto e un timbro di accattivante dolcezza. Un pizzico di pepe in più nei recitativi non sarebbe guastato. Passionale, vigorosa e vocalmente sicura, l’Elvira di Silvia Beltrami. Vocalmente piuttosto debole il Masetto di Omar Camata. Si è infine potuto ammirare (capita molto raramente!) la pienezza del suono e la forza dell’accento che il basso Abramo Rosalen conferisce al Commendatore. Teatro esaurito e successo caloroso per tutti gli interpreti. Foto – “Fotocolor”