Santiago del Cile, Teatro Municipal, Stagione Lirica 2011
“TOSCA”
Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica dal dramma di Victorien Sardou.
Musica di Giacomo Puccini
Floria Tosca ELIZABETE MATOS / MARCELA DE LOA-HOLZAPFEL
Mario Cavaradossi ALFRED KIM / ANDRÉS VERAMENDI
Il Barone Scarpia SERGEI LIFERKUS / HOMERO PÉREZ-MIRANDA
Cesare Angelotti MARCELO OTEGUI / DAVID GÁEZ
Spoletta PABLO ORTIZ / GONZALO ARAYA
Sacrestano RICARDO SEGUEL
Sciarrone PABLO JIMÉNEZ / PABLO OYANEDEL
Carceriere AUGUSTO DE LA MAZA / ARTURO JIMÉNEZ
Un pastore ANDREA BETANCOURT
Coro e Orchestra del Teatro Municipal di Santiago
Direttore José Luis Domínguez / Pedro Pablo Prudencio
Regia Pier Francesco Maestrini
Scene e costumi Pablo Núñez
Luci Ricardo Castro
[fine-scheda]
Con l’opera Tosca, una delle più popolari del repertorio internazionale, si è aperta a fine maggio la Stagione Lirica 2011 del Teatro Municipal del Cile, durante la quale verranno rappresentati sei titoli lungo il corso dell’anno. Le altre opere programmate sono Ariadne auf Naxos di Richard Strauss (dal 13 al 23 di giugno), Boris Godunov di Modest Mussorgsky (dal 22 al 29 di luglio), Simon Boccanegra di Giuseppe Verdi (dal 13 al 24 di agosto), Don Pasquale di Gaetano Donizetti (dal 18 al 30 di settembre) e Aida di Giuseppe Verdi (dal 27 di ottobre all’8 di novembre).
L’opera in tre atti, con musica di Giacomo Puccini e libretto Luigi Illica e Giuseppe Giacosa è ritornata con un grande cast, rappresentato dal soprano portoghese Elizabete Matos (Tosca), il tenore coreano Alfred Kim (Cavaradossi) e il baritono russo Sergei Liferkus (Scarpia). Insieme all’Orchestra Filarmonica di Santiago, sono stati diretti dal Maestro José Luis Domínguez; in un’occasione, il secondo cast è stato diretto da Pedro Pablo Prudencio, entrambi cileni. Le rappresentazioni dell’opera sono state sei col primo cast (inclusa una serata di gala), tre con il secondo. Completavano il cast Marcelo Otegui (Angelotti), Pablo Ortiz (Spoletta), Ricardo Seguel (Sacrestano), Pablo Jiménez (Sciarrone), Augusto de la Maza (Carceriere) e Andrea Betancourt (Pastorello).
Nel secondo cast il trio dei protagonisti è stato rappresentato dal soprano cileno Marcela de Loa-Holzapfel (Tosca), dal tenore peruviano Andrés Veramendi (Cavaradossi) e dal baritono cubano-cileno Homero Pérez-Miranda (Scarpia). Completavano questo secondo cast David Gáez (Angelotti), Gonzalo Araya (Spoletta), Ricardo Seguel (Sacrestano), Pablo Oyanedel (Sciarrone), Arturo Jiménez (Carceriere), e Andrea Betancourt (Pastorello). Le rappresentazioni col secondo cast si sono tenute i giorni 24, 27 e 30 di maggio e, quest’ultimo giorno, sotto la direzione del Maestro Pedro Pablo Prudencio. La regia è stata affidata a Pier Francesco Maestrini, scene e costumi all’artista cileno Pablo Núñez e le luci a Ricardo Castro.
Tanto la parte musicale come quella teatrale, la scenografia come i costumi hanno contribuito ad una produzione più che accettabile: non una rappresentazione esaltante ma che ha comunque garantito un buon successo di pubblico. Bella la scenografia classica, con adeguati costumi di Pablo Núñez, già apprezzato per i suoi lavori anteriormente a questa Tosca. Dal clima molto intenso la regia di Pier Francesco Martini; l’unica critica che gli si può muovere è la scena della fucilazione di Cavaradossi, dove ha sfruttato poco lo spazio scenico a disposizione; al contrario, ha ben saputo sfruttare gli spazi per un grandioso “Te Deum” all’atto primo e altrettanto si può dire del suicidio di Tosca, molto emozionante. Nella parte strettamente musicale, ha brillato il talento del direttore cileno José Luis Domínguez a capo dell’Orchestra Filarmonica di Santiago che ha esibito complessivamente un buon suono, così come il coro diretto da Jorge Klastornik.
Venendo ai solisti, senza dubbio la figura di maggior spicco è stata la figura del tenore coreano Alfred Kim che nel 2010, nello scenario improvvisato del Teatro de la Escuela de Carabineros ha messo in luce le sue qualità in Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni. In possesso di una voce duttile e dolce, Kim è stato un Cavaradossi molto calato nel proprio personaggio: intenso e amoroso, ha tutte le caratteristiche del belcantista nato. La Tosca di Elizabete Matos è apparsa intesa e dolente, nonostante il vibrato che ha intaccato il registro acuto. Lo Scarpia di Sergei Liferkus è stato una delusione; il baritono russo già mostra l’usura del tempo con conseguente perdita di potenza vocale che si ripercuote nella resa del personaggio.
Per quanto riguarda il secondo cast, il grande soprano cileno Cristina de Loa Holzapfel ha incarnato un personaggio innamorato e sofferente con una buona resa vocale. Di voce gradevole il Cavaradossi del tenore Andrés Veramendi. Per ultimo, il basso-baritono di origine cubana Homero Pérez-Miranda ha mostrato un canto corretto con una buona caratterizzazione del personaggio.
Versione italiana a cura di Matteo Iemmi