Politeama Rossetti, Sala Assicurazioni Generali, Musical & Grandi Eventi
“MONTY PYTHON’S SPAMLOT”
Libretto e liriche Eric Idle dalla sceneggiatura originale di Graham Chapman, John Cleese,
Terry Gilliam, Eric Idle, Terry Jones, Michael Palin.
Musiche di John Du Prez, Eric Idle
Phill Jupitus, Todd Carty, Jodie Prenger, Robin Armstrong, Samuel Holmes, David Langham, Simon Lipkin, Graham MacDuff, Philip Catchpole, Rachel Knowles, Kit Orton, Amy Papa, Tim Bonser, Paul Bullion, Persephone Fitzpatrick.
Direttore musicale/pianoforte: Dean Austin
Assistente direttore musicale/tastiere: Gareth Weedon
Batteria/percussioni: Mike Parkin
Basso/contabbasso: Nick Walsh
Cchitarre/banjo/ukelele: Steve Willingham
Canne: Gavin Tate-Lovery
Tromba: Owain Harries
Regia Christopher Luscombe
Scene e costumi Hugh Durrant
Coreogradie Jenny Arnold
Luci Nick Richings
Trieste, 26 maggio 2011
Ennesima gioia per il piccolo critico che, ogni tanto e con grande dispiacere, deve riferire di spettacoli non proprio esaltanti: questo “Spamalot” è tutt’altro! Dalle terza battuta si inizia a ridere…e non si finisce più! Si può godere di tutto in questo spettacolo: della trama, dei testi, della danza, del canto, dell’allestimento, dell’intelligenza di chi l’ha scritto…ma andiamo per gradi.
La trama è semplice: la ricerca del Santo Graal da parte di Re Artù e dei Cavalieri della tavola rotonda. Tutto qua? In certi casi basta una storiella, anche piccola, per tenere in piedi 2 ore di spettacolo…si, perché tutta la bellezza di questo brillante lavoro dei Monty Pithon è basata sull’ironizzare il mondo del musical, sull’autoironia degli autori medesimi, sulla satira sociale e su quea della situazione politica attuale: in questo caso, in omaggio al paese che li ospita, della nostra Italia….e fioccano Ruby, Berlusconi e Bunga-Bunga…la solita meravigliosa immagine del povero Stivale all’estero!
A sottolineare la validità dell’idea artistica nella sua efficace semplicità, possiamo aggiungere che la scenografia è fissa (a parte un paio di siparietti) e ad opera di Hugh Durrant, come gli splendidi costumi cromaticamente abbinati alle singole scene e fantasiosamente assecondati dalle belle luci di Nick Richings: non c’è bisogno di chissà che girevoli e carrelli se non c’è bisogno di coprire il vuoto dei testi e delle musiche!
I numeri danzati sono deliziosi, soprattutto considerando che, a interpretarli, sono chiamati soprattutto gli attori: firma le coreografie Jenny Arnold che ci regala preziosi e spassosissimi cammei, dalle ragazze ponpon al numero d’apertura dei finlandesi.
“Spamalot” è tratto dall’omonimo film dei Monty Python, che fu girato in grandi ristrettezze economiche (per risparmiare sui cavalli da noleggiare, risolsero la questione, creando il tipico rumore degli zoccoli sul selciato, battendo tra loro due gusci di noci di cocco: l’effetto anche in teatro è perfetto e…lascia il giusto spazio alla fantasia nel poter immaginare i cavalli e la loro bardatura!). E’ stato riadattato per la scena da Eric Idle, membro storico del gruppo inglese, autore di testi inappuntabili e musiche deliziose insieme a John Du Prez, e arricchito dalla regia instancabile, puntuale, brillante e piena di delirante fantasia di Christopher Luscombe.
Gli interpreti sono tutti unici ed inimitabili, e li potete trovare nella sovrastante locandina, ma non possiamo sorvolare sulla imperturbabile presenza di Phill Jupitus nel ruolo di King Arthur; sulla chiassosa, becera e vocalmente perfetta interpretazione della tipica “stella del musical” di Jodie Prenger, come Ginevra (si pensa subito a Elaine Page…); la sensibile femminilità repressa, ma neanche troppo, del Prince Herbert, al secolo David Langham; l’indimenticabile outing di Graham MacDuff nel ruolo di Lancelot: anche i non citati sono degni di nota e partecipano al successo di questo spettacolo fresco, delizioso e imperdibile! Teatro non proprio pieno ma entusiasmo da stadio e tanti applausi che la Compagnia, secondo il costume anglosassone, lascia morire in un’unica chiamata alla ribalta…amici, andate a vederli in questa prima, ed esclusiva, nazionale!