Parma, Teatro Regio:Les Ballets Trockadero de Monte Carlo

Parma, Teatro Regio, Stagione Lirica 2010 / 2011
“LES BALLETS TROCKADERO
DE MONTE CARLO
Direttore artistico Tory Dobrin
“Il Lago Dei Cigni
” (Atto II)
Coreografia da Lev Ivanov
Musica Petr Il’ic Cajkovskij
“Go for Barocco”
Coreografia Peter Anastos
Musica Johann Sebastian Bach
“Paquita”
Coreografia da Marius Petipa
riadattata da Elena Kunikova
Musica Ludwig Minkus
Scene Jason Courson
Costumi Mike Gonzales
Luci Kip Marsh
Parma, 24 maggio 2011
La voce fuoricampo che poco prima dello spettacolo snocciola con nonchalance i nomi esotici e fantasiosi (e, diciamolo, favolosi!) delle ballerine e invita a non scattare foto col flash per non ricordare alle danzatrici gli orrori degli spari bolscevichi, ci riporta con la mente a quel mondo così nobile e fastoso che fu la Russia Imperiale poco prima della Rivoluzione d’ottobre. Già, perché le “ballerine” del Trockadero hanno adottato come modello di presentazione proprio l’aspetto diafano e altero delle ultime principesse russe, quelle donne leggendarie che fuggite dalla patria, passando magari per la Finlandia o la Polonia, arrivarono in gran parte a Parigi, fulcro della nobiltà decaduta. Donne androgine e risolute immortalate dalla pellicola cinematografica, come Marlene Dietrich ne La contessa Alessandra; le ultime eredi di un mondo marcescente e destinato a non tornare a quanto ci raccontano i romanzi di Nina Berberova; donne prese a modello per grandi creazioni letterarie (su tutte la principessa Dragomiroff di Agatha Christie). Molte di queste nobildonne dovettero imparare a lavorare, magari in campo artistico… buttarsi in un mondo completamente nuovo: visto che il nostro magazine è in prevalenza a tematica operistica, ricordiamo che il tenore Angelo Loforese, celebre soprattutto negli anni ’50, apprese i primi rudimenti di canto lirico proprio da una principessa russa in esilio. A noi non è dato sapere se queste “ballerine” provengano o meno da quel mondo (anche perché, si sa, alle signore l’età non si domanda…): i danzatori en travesti de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo ci hanno però confermato di essere artisti eccezionali e di rara intelligenza. Intelligenza soprattutto, perché da lì prende vita la vera parodia… e chi conosce alla perfezione l’oggetto da parodiare, è destinato ad un successo garantito.
Go for Barocco,
ispirato a Concerto Barocco di George Balanchine, ne è l’esempio lampante: l’adozione dei soli costumi di prova, la postura sempre in primo piano di mani e braccia, la concatenazione così fluida dei movimenti che prescinde da una narrazione di base ma nasce solo dalla musica ci dimostrano che lo studio c’è… eccome! Dello stile e della poetica prima ancora della tecnica. E chi ama bearsi della danza accademica non rimarrà certo deluso: con l’ultimo atto di Paquita c’è il trionfo del balletto romantico, quello che incanta e fa restare a bocca aperta per l’alta dose di virtuosismo. E poco importa se la zingarella Paquita somigli a Grace Jones e Lucien flirti con le altre ballerine… Il clima è quello di follia collettiva e tutto è concesso. L’atto secondo de Il lago di cigni è invece l’omaggio al “balletto bianco” di tradizione russa, divenuto un po’ “il marchio di fabbrica” dei Trocks: la sospirosa Odette (visibilmente ispirata a Margot Fonteyn –forse il Cigno più celebre videodocumentato- nel costume, negli atteggiamenti, nelle posture esili e aggraziate) si sdilinquisce per un’improbabile Siegfried imparruccato nonostante l’”incazzoso” Rothbart e il pas de quatre dei cignetti, talmente… imberbe… da cascare ancor prima dell’inizio del numero. Insomma, un grande spettacolo dove virtuosismo e ironia si mescolano talmente bene che ci augura che il sipario cali il più tardi possibile. Il pubblico del Teatro Regio di Parma era letteralmente entusiasta. Bravissimi!
Foto Roberto Ricci – Teatro Regio di Parma