Verona, Teatro Filarmonico, Stagione Lirica 2010 / 2011
“OMAGGIO A NINO ROTA”
Spettacolo di balletto su musiche di Nino Rota
Le Molière imaginaire – Suite
Il viaggiatore VITO MAZZEO
Molière GREGOR HATALA
Armande Béjart SCILLA CATTAFESTA
Madeleine Béjart GHISLAINE VALERIANI
Thérese Du Parc TIZIANA MINIO
Romeo e Giulietta
Il viaggiatore VITO MAZZEO
Romeo ANTONIO RUSSO
Giulietta ILENIA MONTAGNOLI
Paride TOMMASO RENDA
Donna Capuleti ELISABETTA CANDIDO
Mercuzio MASSIMO SCHETTINI
Escalo, principe di Verona EVGHENIJ KURTSEV
Benvolio PIETRO OCCHIO
Tebaldo NELLO NOVELLA
La strada
Il viaggiatore VITO MAZZEO
Gelsomina ILENIA MONTAGNOLI
Il matto ANTONIO RUSSO
Zampanò GREGOR HATALA
Lo scrittore sul muro EUGENIO SCIARROTTA
Orchestra, Corpo di Ballo e Tecnici dell’Arena di Verona
Direttore Marcello Rota
Coreografia Maria Grazia Garofoli
Scene Flavio Arbetti
Coordinamento costumi Silvia Bonetti
Luci Fabrizio Ganzerli
Prima assoluta – Nuova produzione della Fondazione Arena di Verona
Verona, 11 maggio 2011
Con questo “Omaggio a Nino Rota”, nel centenario della nascita del compositore, la stagione teatrale al Teatro Filarmonico si ferma, per dare spazio al prossimo festival areniano. Al Filarmonico si ritornerà in autunno, con il Rigoletto verdiano. Questo balletto è composto da estratti musicali tratti da Le Molière imaginaire, balletto scritto nel 1976 per il coreografo Maurice Béjart, in occasione dei 300 anni della morte del celebre commediografo francese, seguito poi dalle musiche tratte dalla colonna sonora del film Romeo e Giulietta di Franco Zeffirelli, del 1968, per chiudersi con estratti da La Strada, il balletto del 1966 tratto a sua volta dal celebre film di Fellini. Tre situazioni estremamente diverse che la coreografa e direttrice del ballo areniano, Maria Grazia Garofoli ha sintetizzato in circa 90′ complessivi di balletto che, sul piano drammaturgico, si è espresso in una atmosfera tra narrazione ed emozione, sentimenti per altro ben espressi dall’efficace impianto scenografico fisso (forse anche troppo) realizzato da Flavio Arbetti utilizzando anche materiale preesistente (ad esempio le statue dei guerrieri in armatura del Trovatore di Zeffirelli). Utilizzando la figura del viaggiatore, creata ad hoc sull’elegante e svettante figura di Vito Mazzeo, la Garofoli ci offre un viaggio visivo tra le sofferenze, le passioni, i contrasti degli uomini. Vediamo così un Molière morente, impersonato dal solido Gregor Hatala, ma non per questo meno combattivo nel ribadire il suo credo di uomo e artista libero nel pensiero e nell’azione. Si passa poi alla ben nota vicenda degli amanti veronesi per concludersi nella triste periferia dell’Italia del secondo dopoguerra, desolato scenario della Strada. Un percorso emotivo non sempre bene a fuoco, soprattutto nel Molière imaginarie che appare formalmente “ingessato” e poco coinvolgente, così come nella Strada che appare piuttosto fragile, benchè la coreografa avesse precisato che nella sua visione non volesse creare dei cloni degli interpreti del celebre film. Nel complesso valide le interpretazioni di Ilenia Montagnoli (Gelsomina), Gregor Hatala (Zampanò) e Antonio Russo (Il Matto), quest’ultimo protagonista, come Romeo, ancora accanto a Ilenia Montagnoli, ben più convincente nei panni di Giulietta. Proprio la suite di Romeo e Giulietta, forse perchè più facilmente leggibile, e sicuramente anche grazie al leitmotiv musicale particolarmente noto e accattivante, è stata il momento più coinvolgente della serata. Russo e la Montagnoli sono stati particolarmente intensi nel tratteggiare i protagonisti. Prova positiva per l’intero Corpo di Ballo Areniano. Belli e appropriati i costumi coordinati da Silvia Bonetti. La direzione di Marcello Rota ha impresso all’esecuzione un ritmo teatrale e ha colto con chiarezza e duttilità tutti i colori delle partiture, ben assecondato dall’orchestra areniana. Pubblico non particolarmente numeroso, ma generoso nel tributare un convinto successo alla serata. Foto Enenvi – Fondazione Arena di Verona