In un mese, quello appena trascorso, ricco di attività per il Teatro Municipal, iniziamo con il segnalare un recital del grande pianista argentino Bruno Leonardo Gelber che, ancora una volta, ha brillato per la sua bellezza e il suo talento di fronte alla platea dei suoi affezionati connazionali. Con circa cinquemila concerti al suo attivo, Gelber ha suonato con l’Orchestra Filarmonica di Berlino, l’Orchestra National de Paris, l’Orchestra della Scala di Milano e la Filarmonica di Londra, fra le tante, collaborando con direttori come Riccardo Chailly, Sir Colin Davis e Kurt Masur. E’ stato diretto da maestri di levatura quali Sergiu Celebidache, David Zimermann, Eugen Jochum, Yehudi Menuhim, Lorin Mazel, Paul Paray, Jean Martinón, Juri Termikanov, Vladimir Spivakov e Roberto Abbado.
Arthur Rubinstein lo qualificò come uno dei pianisti più grandi della sua generazione. La critica lodò le sue registrazioni di Beethoven dicendo “Questo pianista è unico in un milione”. E’ stato al Teatro Municipal negli anni 2008, 2009, 2010 con un grande successo di pubblico. La stampa specializzata lo annovera tra i cinque migliori del secolo. Gelber, nato in Argentina nel 1941, con un vasto e riconosciuto successo nel mondo musicale, fu il primo nome del ciclo “Grandi Pianisti” di Radio Beethoven 2011 che durante l’anno riunirà grandi nomi della tastiera nel Teatro Municipal di Santiago. Questo pianista fece la sua prima apparizione pubblica a soli cinque anni di età. Diagnosticatagli la poliomielite a sette continuò a provare dal suo letto. A diciotto, ottenne una borsa di studio dal Governo Francese, per continuare i propri studi a Parigi, sotto la guida della celebre insegnante Marguerite Long.
Gelber è tornato in Cile per offrire un recital, nel quale ha interpretato opere di Ludwig van Beethoven –il suo compositore favorito- e Mussorgsky, dando inizio al ciclo dei grandi pianisti 2011. Durante il recital ha mostrato talento e bellezza ed è stato obbligato a salire varie volte al proscenio. Il programma eseguito è stato il seguente: di L. van Beethoven Sonata Nº8 in do minore Op. 13, “Patetica” e la Sonata Nº23 Op. 57, “Appassionata”; di Mussorgsky ha interpretato la magnifica suite “Quadri da un’esposizione”.
Nel commentare questo recital, Gelber ha sottolineato “Beethoven non è solo il mio compositore prediletto: queste due sonate sono da annoverare tra le più belle del repertorio pianistico. La sonata n° 8 impressiona per la sua forza e passione. E’ una composizione agitata, che commuove dalla prima all’ultima nota per il suo contenuto drammatico”. In merito alla Sonata Op. 57, dice “E’ una di quelle opere che ho sempre sognato di interpretare: mi è costata molta fatica trasmettere tutto quello che sentivo, tutto il mistero e la follia. Quest’opera ha un linguaggio tecnico difficilissimo che mira ad una realizzazione abbagliante.” “ I quadri da un’esposizone sono fatti di sensazioni multicolori, multi sfaccettati; racchiudono un universo particolare” spiega l’artista “dove il piano deve appoggiarsi sul tappeto sonoro dell’orchestra che plasma universi differenti che si possono incontrare nel corso di un unico incontro”. Quadri da un’esposizone è una suite di quindici pezzi, composta da Modest Mussorgsky nel 1874. L’opera fu scritta originariamente per piano anche se probabilmente è più conosciuta nell’adattamento orchestrale che ne fece Maurice Ravel. Mussorgsky compose quella che inizialmente era chiamata Suite Hartmann, ispirato dalla mostra postuma di pittura e scritti del suo grande amico, l’artista e architetto Viktor Alexandrovich Hartmann che morì a soli trentanove anni nel 1937.
Questa stagione del Ciclo dei Grandi Pianisti del Teatro Municipal 2011 si rinnova completamente con interpreti provenienti da tutto il mondo, includendo sette artisti internazionali con Gelber: sono Simone Dinnerstein, Cedric Tiberghien, Peter Jablonski, Ricardo Castro, Ingrid Fliter e Frank Lévy che interpreteranno opere molte diverse. Gelber partecipò al Quinto concerto della Stagione dell’Orchestra Filarmonica di Santiago, chiamato “Il romanticismo di Brahms”. Il solista argentino insieme alla filarmonica di Santiago eseguì il Concerto per piano e orchestra numero 3, opus 30 in Re minore di Sergej Rachmaninov sotto la conduzione del Maestro Polacco Pawel Przytocki. Il programma si concluse con la Sinfonia numero 4, opus 98 in Mi minore di Brahms. Gelber eseguì con grande classe le difficoltà di questo brano così complesso.
Il ritorno di War Requiem di Benjamin Britten, una delle opere più monumentali del repertorio sinfonico corale, ha segnato il ritorno del Maestro David del Pino Klinge al Teatro Universidad del Cile, dopo cinque anni dalla sua lontananza dalla direzione dell’Orchestra Sinfonica del Cile. Questo ritorno ha offerto ad un pubblico molto partecipe, un Requiem commovente nel quale l’Orchestra, coro e solisti si sono impegnati con un risultato di grande splendore. Nel giugno del 1999 il maestro peruviano ha esordito quest’opera con un grande successo di critica e pubblico. Dodici anni dopo torna a dirigere quella che attualmente considera “una delle più grandi opere in campo musicale”. Il direttore Del Pino Klinge, ora come allora, ha realizzato uno studio profondo della partitura e un buon lavoro coi protagonisti. Più di duecento artisti tra gli orchestrali della Sinfonica del Cile, insieme al Coro, cantanti lirici e voci bianche hanno dato vita a questa nuova versione del Requiem, una fervente invocazione alla pace ed una dura condanna alla guerra. Elogi vanno anche ai tre solisti, buone promesse per la lirica nazionale: il soprano Patricia Cifuentes, il tenore Gonzalo Tomckowiack e il baritono Patricio Sabaté, con un eccezionale rendimento globale. Tutti loro si apprestano a prendere parte alla prossima stagione lirica del Teatro Municipal, dove la loro partecipazione desta molto interesse, considerata la buona prova offerta nel Requiem.
Come parte degli omaggi per il centenario della morte del grande compositore e direttore austriaco Guastav Mahler, l’Orchestra Sinfonica del Cile ha interpretato la Sinfonia n° 6 detta “Tragica”, sotto la direzione del Maestro Cileno Francisco Retting, specialista delle sue opere. Il 18 maggio trascorso, si è commemorato nel mondo intero il Centenario della Morte di uno dei più grandi sinfonisti della storia della musica, il compositore austriaco Gustav Mahler. Per questo motivo, l’Orchestra Sinfonica del Cile ha dedicato la stagione 2011 alla sua memoria con la programmazione delle sue opere principali, nel Teatro Universidad del Cile, fra cui la citata Sinfonia n° 6. Retting è un musicista cileno esperto in questo autore. Il lascito musicale del grande compositore e direttore austriaco sottolinea il vertice dell’evoluzione della sinfonia romantica giacché Mahler influenzò compositori del XX secolo come gli austriaci Arnold Schönberg e Alban Berg. Nella sua musica, specialmente nella Sesta Sinfonia e nei Kindertotenlieder, Mahler rifletté uno spirito tormentato che lo accompagnò sempre, nonostante il rispetto guadagnatosi come musicista ammirato e rispettato e l’amore della giovane moglie Alma. La conduzione di Retting è stata brillante e al tempo stesso emozionante.
Versione italiana a cura di Matteo Iemmi