Opera in due atti su libretto di Mauirce Magre (1909). Coro dell’Opéra de Tours, Orchestra Sinfonica della Région Centre, Tours. Jean-Yves Ossonce (direttore). Jean-Sébastien Bou ( Jacques), Sophie Martin-Degor (Marie), Pierre-Yves Pruvot (Le Meunier ), Marie-Thérèse Keller (La Mère). Registrazione: 15-19 settembre 2009 – 75′ 30. 1 cd Timpani, 2010.
Déodat de Séverac, compositore francese, allievo di Vincent d’Indy e di Isaac Albeniz, un nome che, fino alla pubblicazione di questo cd, chi scrive non conosceva affatto e che adesso si può reputare una bella scoperta. Il fatto di essere stato allievo di d’Indy e Albeniz, è indubbiamente un fatto non secondario nella formazione musicale di Séverac. Il suo stile, raffinatissimo, è fortemente evocatore di suggestioni, di colori e paesaggi, in questo caso della Francia meridionale, dove lui è nato. In questa partitura, non si possono non sentire gli echi di un Debussy o un Ravel, ma sicuramente filtrati da una personalità indubbiamente originale che crea un mondo in bilico tra il reale e il fantastico nel quale, le vicende umane di Jacques, che ritorna al suo villaggio dopo una lunga assenza, sono commentate dalle voci allegoriche del vecchio pozzo, di un saggio gufo e soprattutto della natura e del vecchio mulino ( da qui il titolo, letteralmente, “il cuore del mulino”) che portano Jacques a riflettere e, soprattutto, a decidere di non rovinare la vita di Marie, la fidanzata di un tempo, che vorrebbe nuovamente per sé, anche se la donna ora è sposata con Pierre, un suo amico d’infanzia. Jacques ritorna sui suoi passi mentre delle voci inneggiano ai colori e alle luci dell’Autunno. Una partitura indubbiamente affascinante, eseguita da un ottimo cast e diretta con passione da Jean-Yves Ossonce. Sicuramente un cd per curiosi e diciamolo pure, per palati raffinati.