Quando la madre di Beverly Sills disse che le lezioni di canto erano per la ragazzina, Estelle Liebling ne fu alquanto sorpresa. Guardò Beverly e disse: «Non do lezioni a ragazzine. Non ne conosco nemmeno di ragazzine.»
Sua madre non si perse d’animo, tuttavia, e finì col riuscire a convincere la Liebling ad ascoltare Beverly, la quale mise in campo l’artiglieria pesante: tutte le volte che aveva cantato “Il Bacio” di Arditi aveva sempre ottenuto consensi.
Non appena cominciò ad intonare i primi versi, Beverly ebbe la chiara impressione di aver fatto una buona impressione alla Liebling, dato che quest’ultima sorrise per tutto il tempo durante la piccola esibizione. Quando Beverly finì di cantare, la Liebling iniziò a ridere di gusto. Si stava letteralmente sbellicando dalle risate. Nessuno aveva mai riso di Beverly, quindi la piccola cominciò a piangere.
Estelle Liebling non intendeva mancarle di rispetto. Si affrettò a spiegare che lei aveva insegnato “Il Bacio” alla Galli-Curci. Beverly aveva, in realtà, fatto un’imitazione del disco della Galli-Curci della madre, completa di ogni cadenza o abbellimento vocale che la Liebling aveva scritto per la grande soprano – le arie belcantistiche vengono abbellite più o meno nello stesso modo in cui i solisti jazz improvvisano dei riff. Oltre tutto, l’italiano di Beverly era semplicemente ridicolo: pur avendo memorizzato il disco, all’epoca Beverly non parlava la lingua, per cui la maggior parte di ciò che cantava era incomprensibile. La Liebling si scusò per le ristate, ma fino ad allora non aveva mai sentito nulla di più buffo.
La Liebling non aveva ancora finito con Beverly. Le chiese di cantare un’altra aria. A quel punto, Beverly era spaventata a morte. La Liebling aveva nel suo studio un grande tappeto persiano, nel mezzo del quale vi era rappresentato il motivo di un grosso medaglione. «Ti agiti troppo», le disse. «Mettiti sul medaglione e stai ferma mentre canti.»
Quello fu il primo elemento di autocontrollo che Beverly imparò come cantante. Cantò la seconda aria e la Liebling acconsentì a vedere Beverly ogni sabato pomeriggio per quindici minuti. Fu l’inizio di un sodalizio che durò fino alla morte della Liebling, trentaquattro anni dopo.
Estelle Liebling divenne la mentore di Beverly Sills. La Liebling pensava che la voce di Beverly fosse particolarmente adatta al repertorio francese e apprezzava moltissimo il fatto che la ragazzina sapesse già conversare nella lingua. Ma il suo francese era come il suo inglese – caratterizzato da un accento pesante. E le dive non possono sembrare cresciute in un quartiere operaio parigino. I soprani di coloratura inoltre dovevano padroneggiare l’italiano senza problemi. Due sorelle zitelle vicine della Liebling, per 50 centesimi, ogni sabato, presero a dedicare 15 minuti a rifinire il francese di Beverly ed altri 45 ad insegnarle l’italiano.
La Liebling, inoltre, credeva che Beverly avrebbe tratto beneficio dal prendere delle lezioni di pianoforte, in quanto diceva che una cantante lirica doveva anche essere una musicista. Un suo amico, Paolo Gallico, un bravissimo insegnante di pianoforte, nonostante non insegnasse ai bambini, fu co-optato per far parte del team educativo del sabato mattina.
Beverly Sills si riferiva alla Liebling come alla “Maestra”. L’unico complimento che la Liebling le fece fu il convenire che Beverly aveva una voce straordinaria per la sua età. Le lezioni con la Liebling passarono presto da 15 a 30 minuti settimanali e consistevano principalmente in scale ed esercizi vocali altamente strutturati. La Liebling era l’ultima allieva in vita di Mathilde Marchesi, una delle più grandi maestre di canto di tutti i tempi.
La Liebling pensava anche che Beverly Sills fosse concentrata sullo studio della musica in maniera troppo esclusiva. Una volta le chiese cosa facesse durante la corsa in metropolitana, della durata di un’ora e mezza, per tornare a casa. «Studio i miei spartiti,» le rispose Beverly. Estelle Liebling le disse: «Non devi – hai appena finito una lezione. Leggi un libro.»
La Liebling iscrisse Beverly alla biblioteca Womrath e pagò la cauzione di 10 dollari richiesta. Diede a Beverly una lista di libri da prendere in prestito e che lei lesse tutti. La Liebling aveva grandi progetti per Beverly.
Ampliò ulteriormente l’istruzione di Beverly in una maniera del tutto speciale. Le mostrava bozzetti di moda e le faceva comprendere il perché grandi soprano come Lily Pons e Mary Garden si facessero creare i vestiti da nomi quali Worth, Mainbocher e Balenciaga. I capi di qualità conferivano un certo look e sua madre riuscì a replicare alcuni di quei modelli straordinari per Beverly.
Inoltre, Estelle Liebling spesso presentava la giovane Beverly a signore importanti nella speranza che i loro modi raffinati e la loro eleganza potessero sgrossare ciò che di grezzo residuava nella sua allieva.
Nel 1944, Estelle Liebling decise che era arrivato il momento che Beverly fosse ascoltata da altre persone che non fossero le sue conoscenze. A quel punto, anche Beverly si sentiva pronta per esibirsi. Non era più una ragazzina cicciottella, ma era diventata una giovane donna molto carina, al punto che gli uomini le fischiavano dietro per strada, cosa che all’epoca non era volgare. Quando entrava in una stanza attirava molto l’attenzione e la cosa non le dispiaceva neanche un pò.