Oviedo, Teatro Campoamar, stagione lirica 2010/2011
“L’ELISIR D’AMORE”
Melodramma in due atti su libretto di Felice Romani, da Le philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti
Adina AUXILIADORA TOLEDANO
Nemorino MIKELDI ATXALANDABASO
Belcore MARC CANTURRI
Dulcamara LUIS CANSINO
Giannetta MARTA UBIETA
Coro dell’Opera di Oviedo
Orchestra Oviedo Filarmonia
Direttore José Miguel Pérez Sierra
Maestro del Coro Patxi Aizpiri
Regia Daniel Slater
Scene e costumi Robert Innes Hopkins
Oviedo 18 dicembre 2010
Straordinario debutto all’Opera di Oviedo del tenore Mikeldi Atxalandabaso come Nemorino e del baritono Luis Cansino nel ruolo di Dulcamara. La stagione d’Opera di Oviedo, sempre molto attenta nella scelta delle sue produzioni e delle locandine, ha colpito nel segno con il cast scelto per la penultima rappresentazione de L´elisir d´amore. La giovane Auxiliadora Toledano ha interpretato un’Adina delicata, eccessivamente dolce, ma con voce sicura benché non potente, e di gusto raffinato. L’altro soprano protagonista, Marta Ubieta, ha disegnato una Giannetta di voce potente, convincente che non è passata inosservata. Ma sicuramente, sono stati i personaggi maschili di Nemorino e Dulcamara quelli che hanno sollevato le maggiori e meritate ovazioni della serata, con l’interpretazione del duetto “Dottore, perdonate…”, in cui l’impasto vocale e l’interazione tra di loro tanto nell’aspetto musicale quanto nella recitazione, hanno costituito la delizia dei presenti. Il momento più toccante della serata, l’ha offerto il tenore Mikeldi Atxalandabaso con l’interpretazione dell’arcinota “Una furtiva lagrima”, mostrando una linea di canto squisita, un controllo del fiato straordinario e una carica emozionale in ogni frase tanto da provocare qualche lacrima in più di uno spettatore. La parte divertente è venuta dal baritono Luis Cansino che si è ben disimpegnato, grazie alla consistenza del suo registro vocale che, unito ad un’intelligenza ben impiegata nel fraseggio, ha permesso che il difficile personaggio di Dulcamara risultasse “facile” e rallegrasse gli spettatori, coi quali ha stabilito una buona complicità. La messa in scena di Daniel Slater è stata luminosa, divertente, giocata con piani inclinati e prospettive, che hanno dato molto dinamismo all’azione. La direzione musicale di José Miguel Pérez Sierra è stata al di sotto delle aspettative, con tempi a volte lenti e con mancanza di dinamica nel trattamento generale con dell’orchestra. Foto per gentile concessione del Teatro dell’Opera di Oviedo