Los Angeles, Dorothy Chandler Pavillon
“IL POSTINO”
Opera in tre atti basata sul libro “Ardiente Paciencia” di Antonio Skarmeta
e sul film “Il Postino” di Michael Radford.
Libretto e musica di Daniel Catán.
Basada en el libro Ardiente Paciencia de Antonio Skarmeta y el film Il Postino de Michael Radford.
Pablo Neruda PLACIDO DOMINGO
Mario Ruoppolo CHARLES CASTRONOVO
Beatrice Russo AMANDA SQUITIERI
Matilde Neruda CRISTINA GALLARDO-DOMAS
Donna Rosa NANCY FABIOLA HERRERA
Giorgio VLADIMIR CHERNOV
Don Cosimo / Voce di Antonio JOSE’ ADAN PEREZ
Padre di Mario GABRIEL LAUTARO OSUNA
Un sacerdote CHRISTOPHER GILLETT
Coro e Orchestra della Los Angeles Opera
Direttore Grant Gershon
Regia Ron Daniels
Scene e costumi Riccardo Hernández
Coreografia David Bridel
Luci Jennifer Tipton
Proiezioni Phillip Bussmann
Copruduzione Theater an der Wien, Théâtre du Châtelet Parigi
Los Angeles 23 settembre 2010
L’Opera di Los Angeles ha inaugurato la sua venticinquesima stagione con la prima rappresentazione mondiale de Il Postino, opera in tre atti in lingua spagnola su libretto e musica del compositore messicano Daniel Catán, ispirato all’omonimo film con protagonista Massimo Troisi e dal romanzo Ardente Pazienza del romanziere cileno Antonio Skarmeta. L’opera avrebbe dovuto inaugurare la stagione del 2009 ma problemi economici hanno bloccato il progetto e di conseguenza ci sono stati dei cambiamenti nel cast degli interpreti a partire dal protagonista, che avrebbe dovuto essere il tenore Rolando Villazón e la direzione d’orchestra affidata originariamente a James Conlon, direttore musicale del teatro.
La prima incognita che sorge quando si affronta un’opera moderna, è come e quale sarà lo stile musicale che la caratterizza. Nel caso di Catán, chi ha potuto ascoltare i suoi lavori precedenti, sa che, senza rinunciare al suo carattere di compositore contemporaneo, si ascolterà un’opera di stampo tradizionale, rispettosa della vocalità, utilizzata nelle sue forme più classiche, ossia i recitativi, le arie, i duetti, ecc. Una linea vocale quindi melodiosa, armoniosa, sostenuta da un’ orchestrazione che denota in certi passaggi echi di Puccini, Stravinsky e Debussy e rimandi a ritmi folkloristici, latini e caraibici. In sostanza si è potuto ascoltare un’opera musicalmente assai godibile.
Lo sviluppo drammaturgico ricalca molto la sceneggiatura del film, mettendo in risalto l’amicizia ed ammirazione che sorge tra un postino e Pablo Neruda, durante l’esilio del poeta cileno in una immaginaria isola del Sud Italia. L’allestimento, firmato dallo scenografo cubano Riccardo Hernández, pur nella sua essenzialità, riesce a ricreare un’atmosfera solare, mediterranea, anche grazie all’efficace uso dielle luci e di proiezioni. video.
La regia del brasiliano Rum Daniels ha puntato a far sì che i personaggi fossero credibili ed umani, ponendo l’attenzione su dettagli di vita, come ad esempio, la scena nella quale Neruda canta musica popolare che ascolta alla radio, o quando balla il tango con sua moglie Matilde. Nel cast vocale, spicca ovviamente la figura di Neruda, affidata a Placido Domingo. Un ruolo perfettamente costruito sulla sua attuale vocalità, facendo risaltare il timbro, il colore e il fraseggio. Domingo è riuscito quindi a mostrare una buona tenuta vocale e soprattutto ha saputo dar vita a un personaggio che sembra essere molto affine al suo carattere e temperamento. Il soprano cileno Cristina Gallardo-Domâs, è stata una convincente Matilde Neruda , sia sul piano vocale che interpretativo. Da parte sua, il tenore Charles Castronovo, con voce luminosa unita a un’ammirabile dizione spagnola, si perfettamente calato nei panni dell’iingenuo e sognatore Mario Ruoppolo.
Prove convincenti anche per il soprano Amanda Squitieri nel ruolo di Beatrice Russo, ed il baritono russo Vladimir Chernov, una presenza di lusso nel breve ruolo d Giorgio. Degni di menzione sono anche Nancy Fabiola Herrera, un’energica Donna Rosa, la madre di Beatrice, che sfoggiato la sua bella e ricca vocalità mezzosopranile, ed il baritono messicano José Adán Pérez, dalla voce di bel timbro, sicura ed estesa, anche lui perfettamente calato nel ruolo di Cosimo .
Corretti gli altri ruoli, così come il coro nei suoi brevi interventi. Sul podio, Grant Gershon ha concertato con mano sicura e precisa, ottenendo un buon equilibrio tra voci e orchestra e riuscendo a porre in risalto i colori della partitura, da quelli più tenui e lirici a quelli di maggiore tensione drammatica, in particolare verso la fine del secondo atto. Questa produzione, grazie alla risonanza mediatica legata soprattutto alla presenza di Placido Domingo, è destinata a volare oltre Oceano, per essere presentata a Vienna e Parigi, sembra che sia anche destinata ad essere vista da diversi pubblici, in particolare in Spagna e in altri paesi ispanofoni che hanno mostrato già il suo interesse per rappresentarla, facendo così conoscere il nome di Daniel Catán, un ottimo compositore fino ad oggi inspiegabilmente noto solo nel suo Paese, il Messico.
Foto Robert Millard