Dramma giocoso in due atti, libretto di Gianluigi Melega (cantato in inglese). Orchestra e Coro del Teatro La Fenice di Venezia, Andrea Molino (direzione), Davide Livermore (regia), Barbara Hannigan (Despina), Alda Caiello (L’anzolo Rafael), Cristina Zavalloni (Mirandolina), Sara Mingardo (Desdemona), Michael Bennett (Arlecchino), Chris Ziegler (Baffo), Roberto Abbondanza (Goldoni), Michael Leibundgut (Othello), Emanuela Di Pietro (direzione di coro), Davide Mancini (regia televisiva), Santi Centineo (scenografia), Giusy Giustino (costumi), Fabio Barettin (luci) – Teatro La Fenice, 25–27 settembre 2007 – 1 DVD “Dynamic” 33600 – 114′ (sottotitoli in italiano).
Commissionata dal Teatro La Fenice di Venezia in occasione del terzo centenario della nascita del celebre drammaturgo veneziano Carlo Goldoni, il compositore Luca Mosca con il librettista Gianluigi Melega hanno portato in scena questo Signor Goldoni una sorta di lunga conversazione musicale in lingua inglese il cui stile musicale appare quanto mai composito ed eterogeneo, così come il libretto, alquanto farragginoso, che, in sintesi, ruota attorno alla figura del commediografo (Roberto Abbondanza) che da anziano riceve la visita dell’arcangelo Raffaele (Alda Caiello) come è rappresentato nella Chiesa di San Raffaello a Venezia. A Goldoni è offerta l’opportunità di ritornare per una notte nella sua natia Venezia. Arrivando durante il Carnevale, Goldoni si confronta con alcuni personaggi dei drammi veneziani di Shakespeare (Otello e Desdemona), o dalle opere di Mozart (Despina), o ancora delle proprie commedie (Mirandolina, Arlecchino). Una storia sconclusionata rivestita da una musica che, per 114′ non sa bene dove andare a parare: uno sguardo alla musica seriale, un altro a Stravinsky e un altro ancora ai linguaggi più popolari del jazz o del pop, senza andare oltre una esteriorità che non lascia segno. A ciò si aggiunge la regia esagitata di Davide Livermore e un pesante allestimento scenico di un finto pomposo che sa di raffazzonato. In tutto ciò almeno si apprezzano le prestazioni vocali di Barbara Hannigan, Alda Caiello, Cristina Zavalloni, Sara Mingardo e Roberto Abbondanza. Andrea Molino cerca di concertare con un certo piglio e vivacità, senza però salvare “la nave” dal naufragio della noia.