Città del Messico, Sala Miguel Covarrubias del Centro Cultural Universitario, UNAM.
“LA SCALA DI SETA”
Farsa comica in un atto su libretto di Giuseppe Foppa, da L’echelle de soie.
Musica di Gioachino Rossini
Dormont OSCAR ROA
Giulia REBECA OLVERA
Lucilla GUADALUPE PAZ
Dorvil DANIELE ZANFARDINO
Blansac CHARLES OPPENHEIM
Germano JOSUE’ CERON
“L’OCCASIONE FA IL LADRO ossia il cambio della valigia”
Burletta per musica su libretto di Luigi Prividali
Musica di Gioachino Rossini
Don Eusebio OSCAR ROA
Berenice REBECA OLVERA
Conte Alberto DANIELE ZANFARDINO
Parmenione JOSUE’ CERON
Ernestina GUADALUPE PAZ
Martino CHARLES OPPENHEIM
Ensamble Filarmonia
Direttore Rodrigo Marcìas
Regia e luci Ragnar Conde
Scene Miguel Peregrina
Costumi Gabriel Ancira
Città del Messico, 7 agosto 2010
Per la seconda estate consecutiva, Pro Opera A.C., in collaborazione con l’Università Nazionale Autonoma del Messico, hanno prodotto due opere, rappresentate nella sala Miguel Covarrubias del Centro Culturale Universitario. La scelta è caduta su La scala di seta e L’occasione fa il ladro di Gioachino Rossini.
Un ritorno all’opera che è stato incentivato dal successo della messa in scena nel 2009 del Don Pasquale di Donizetti che aveva ottenuto unanimi consensi da parte di pubblico e critica. La scelta di quest’anno è stata azzeccata?… E’ questo il migliore Rossini? Sicuramente no. Non si vuole sminuire, ma nemmeno sopravvalutare. Non volendo entrare nei meriti o limiti di queste due partiture, che segnano comunque l’avvio di un genio musicale, si può semmai criticare il fatto di proporre in un’unica serata le due opere in una produzione brillante, ma non scintillante che ha comunque tenuto il pubblico in sala quasi 3 ore e mezza. L’impegno più gravoso è comunque toccato al cast vocale, impegnato non solo sul piano vocale e musicale, ma anche in due vicende e quindi due impostazioni registiche diverse. Si sono così notati qua e la incidenti di percorso, false entrate o sfasamenti che hanno reso un po’ accidentato lo svilupparsi dell’azione. Parliamo in particolare del soprano Rebeca Olvera e del baritono Josué Cerón, elementi “giovani” che, forse, non hanno sufficientemente provato.
Tra i cantanti in carriera si è invece messo in luce il tenore napoletano Daniele Zanfardino, solido professionista, dotato di una voce di bel timbro anche se con un’emissione tendente a suoni nasali. Il mezzosoprano Guadalupe Paz ha invece messo in evidenza un la linea di canto disomogenea e poco controllata. Il basso Charles Oppenheim si è dimostrato un cantante irreprensibile sul piano musicale, compensando così una linea di canto non sempre scevra da difetti così come le sue qualità interpretative che lo hanno portato a forzare i caratteri dei personaggi. In particolare, il suo Blansac è stato affettatto e caricaturale. Un dettaglio, questo, che ci porta a dire che la regia di Ragnar Conde, autore anche delle luci, in generale si sofferma più sul dettaglio che non su una visione complessiva degli spettacoli. Anche se è interessante l’idea di trasformare L’occasione fa il ladro in una sorta di film, non apporta nulla di particolarmente nuovo. Prova positiva per il giovane ed entusiasta direttore Rodrigo Macías che ha dimostrato, oltre a una notevole attenzione al canto, la capacità di sviscerare le partiture e di cercare dall’Ensamble Filarmonia un colore non solo rossiniano, ma autenticamente scintillante, giocoso, “farsesco”. Foto Ana Lourdes Herrera