Melodramma in tre atti di Girolamo Maria Marini da “Ivanhoe” di Walter Scott. Coro dell’Opera di Chemnitz, Orchestra Filarmonica “Robert Schumann, Frank Beermann (direzione), Hans Christoph Begemann (Briano), Judith Kuhn (Rovena), Stanley Jackson (Vilfredo), Tiina Penttinen (Rebecca), Kouta Rasanen (Cedrico). CPO 2 cd 7774342.
Otto Nicolai è noto per essere il compositore de Die lustigen weiber von Windsor, titolo sicuramente noto in Germania, ma non certo in Italia, dove viene rappresentato molto raramente. Si conosce poco o nulla del Nicolai “italiano”, di quel periodo, dal 1833 al 1841, che lo ha visto prodursi con successo su molte scene italiane, mostrando indubbie capacità nel fondere sapientemente il lirismo italiano con l’abilità strumentale tipicamente tedesca. Questo Templario, rappresentato per la prima volta al Teatro Regio di Torino nel 1840, ne è la prova. Pagine di grande lirismo e di straordinaria potenza drammatica. Una scoperta pregevole e non si può che ringraziare la casa discografica CPO, sempre attenta a riproporre titoli desueti, per questa proposta. A queste note positive, purtroppo, si devono anche affiancare quelle meno belle legate soprattutto all’esecuzione, registrata il 7 marzo 2008 al Teatro dell’Opera di Chemnitz . Il direttore d’orchestra, Frank Beerman riesce anche ad avere un piglio italiano, ma non può certo fare miracoli con un cast caratterizzato da un italiano approssimativo e, soprattutto, con una vocalità piuttosto lontana dallo stile “belcantista” che richiederebbe la partitura. A dirla tutta, e per fare capire le difficoltà dei ruoli, qui sarebbe stato terreno ideale per un Alfredo Kraus in stato di grazia, una Joan Sutherland e una Marilyn Horne, e di un baritono del calibro di Sherrill Milnes (in forma!). Ci dobbiamo limitare, invece, ad accontentarci di avere riscoperto una bella pagina teatro musicale.