Alice Busch Opera Theater
“TOSCA”
Melodramma in tre atti su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, dal dramma omonimo di Victorien Sardou.
Musica di Giacomo Puccini
Floria Tosca LISE LINDSTROM
Mario Cavaradossi ADAM DIEGEL
Barone Scarpia LESTER LYNCH
Cesare Angelotti AARON SORENSEN
Sagrestano ROBERT KERR
Spoletto DOMINICK RODRIGUEZ
Sciarrone ZACHARY NELSON
Un carceriere JONATHAN LASCH
Un pastorello XI WANG
Coro e Orchestra del Glimmerglass Opera Festival
Direttore David Angus
Regia Ned Canty
Scene Donald Eastman
Costumi Matthew Patchman
Luci Jeff Harris
Cooperstown, NY 16 luglio 2010
Il Festival operistico di Glimmerglass 2010 è nato all’insegna della sperimentazione o meglio sarebbe dire che si trovato a dover fare i conti con il difficile periodo di recessione che gli Stati Uniti stanno vivendo e, di conseguenza, ha dovuto ridimensionare i costi delle produzioni, soprattutto per ciò che riguarda gli allestimenti. Allo scenografo Donald Eastman è stato affidato il difficile compito di riutilizzare e adattare allestimenti precedenti ai titoli scelti per l’attuale stagione. Ovviamente non tutte le ciambelle riescono con il buco e dunque se per opere come Tosca e Tolomeo questa operazione ha funzionato con successo, non è stato così per Le nozze di Figaro e The Tender Land, spettacoli piuttosto noiosi, non per colpa degli interpreti, ma per queste scelta di “seconda mano”.
Tosca è stata la migliore produzione del Festival anche grazie alla regia di Ned Carty che ha dato a questo celebre titolo una carica di entusiasmo e freschezza. Carty ha compiuto un accurato lavoro sulle emozioni e i sentimenti dei singoli personaggi, senza mai cadere in eccessi da “melò”. L’idea, anche se non nuova, di collocare la vicenda in un’Italia della fine della prima guerra mondiale, in quel periodo storico che vede l’ascesa del fascismo, funziona alla perfezione. Molto riuscito il secondo atto nel quale non troviamo una ricca stanza di Palazzo Farnese, ma un cupo ufficio di un comando di polizia: lampade che scendono dal soffitto, scrivanie con telefoni e vecchie macchine da scrivere. Fra uomini in divisa che entrano ed escono da questo ambiente, l’apparizione in scena di Tosca risulta teatralmente efficace, che nel suo elegante abito bianco, appare quanto mai fragile, spaesata e fuori luogo.
Sul piano vocale abbiamo potuto ammirare le eccellenti prestazioni di un terzetto di carismatici cantanti americani. Il soprano Lise Lindstrom è stata una Tosca scenicamente completa e con una voce poderosa in tutti i registri. Suo degno partner, il tenore Adam Diegel, un Cavaradossi dalla voce solida e sicura e di buone capacità interpretative. Lo Scarpia del baritono Lester Lynch è scenicamente arrogante e crudele e la sua una è voce altrettanto tonante e imperiosa, ma che sa essere anche sinuosa , sottile, galante. Un cantante, Lynch perfetto per questo ruolo come per il repertorio verdiano.
Il direttore David Angus ha in Puccini un compositore particolarmente adatto alla sua sensibilità interpretativa, sfoggiando tempi lenti nei momenti più squisitamente lirici, ma anche una bella tensione drammatica e ritmo serratissimo nelle scene violente del secondo atto o nel finale dell’opera. Successo di pubblico, pieno e convinto. Foto, Karli Cadel/Glimmerglass Opera.