“Senza trucco!”….Max Emanuel Cencic

E’ uno tra i più affermati controtenori oggi in attività. Istruito vocalmente al canto fin da piccolo ha iniziato ad esibirsi all’età di 6 anni facendo anche parte, dal 1987 al 1992, dei Piccoli Cantori di Vienna. In seguito ha intrapreso la carriera da solista, inizialmente come sopranista e, a partire del 2001, come controtenore. In questo nuovo registro vocale si esibisce in sede teatrale e concertistica, nonchè in campo discografico, dove può vantare un ricco repertorio.  Tra i suoi prossimi impegni:  Ottone nell’Incoronazione di Poppea di Monteverdi a Oviedo, Herold nella Medea di Reimann a Vienna, Teseo nell’opera omonima di Handel a Parigi, Ruggero nell’Orlando furioso di Vivaldi a Nancy e nel Tamerlano di Handel a Barcellona. Altre notizie su Cencic le trovate nel suo sito personale: http://www.cencic.net

Qual’è il tratto principale del turo carattere?
Sono molto constante in tutto ciò che faccio.
Il tuo principale difetto?
L’impazienza.
Segno zodiacale?
Vergine.
Superstizioso?
Talvolta.
Cosa volevi fare da grande?
Lo stilista.
Quali sono le tue letture preferite?
I libri di storia in generale.
Qual è il libro che hai più amato?
“Letters from Liselotte”, l’epistolario della Duchessa d’Orleans.
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte?
Assolutamente mai.
La musica è stata una vocazione?
Beh, in una famiglia in cui ci sono una madre e una zia cantanti liriche ed un padre direttore d’orchestra, la musica era parte della nostra vita.
Cosa ti manca di più nella tua vita di oggi?
Mi mancano di più la mia casa e la mia cucina.
La delusione più grande?
Che dire, è una domanda molto difficile.
I tuoi ricordi più cari?
La mia infanzia che ho passato quasi interamente nei teatri lirici. Mi rifiutavo di andare all’asilo, perciò i miei genitori mi portavano a teatro dove guardavo le prove durante la mattina e il pomeriggio e la sera assistevo alle esibizioni. Teatro, balletto e lirica.
Che importanza dai al denaro?
I soldi fanno girare il mondo.
In cosa sei più spendaccione?
E’ una malattia….Vestiti.
Collezioni qualche oggetto?
Quadri antichi, antiquariato e anche arte moderna.
Raccontami un tuo sogno ricorrente?

Non ricordo i miei sogni.
Di che cosa hai paura?
Delle malattie.
Il momento di maggior orgoglio?
Quando firmai il mio primo contratto con la Virgin Classics per il mio CD su Rossini.

Qual è stata la tua più grande sfida?
Finora è stata la registrazione del mio album su Handel che contiene alcune delle arie più difficili mai scritte da Handel per un cantante.
Il tuo sogno più ambizioso?
Dirigere un teatro lirico.
A te, chi o cosa ti imbarazza?
Quando canto e mia madre, quando si lascia andare a  un tifo un po’ troppo…”eccitato”.
La situazione più rilassante?
Andare alle terme.
Materia scolastica preferita?
La storia dell’arte.
Città preferita?
Roma
Colore preferito?
Il nero.
Fiore preferito?
L’orchidea.
La Vacanza o il viaggio che vorresti fare?
Vorrei visitare il Giappone e  il Brasile.
Giorno o notte?
Assolutamente il giorno.
La tua giornata ideale?
Una bella giornata di sole in completo ozio.
Il tuo rifugio
La mia casa a Baden.
Il film più amato?

Sono troppi, non saprei quale preferire.
La stagione dell’anno?
L’estate.
Il posto dove si mangia peggio?
Sarei poco diplomatico se lo dicessi….preferisco glissare!
Il tuo rapporto con il cibo?
In quanto cantante, bisogna contare sulla propria salute e una dieta salutare è una delle cose più importanti.
Piatto preferito?
I “sarma”, involtini di foglie di cavolo in salamoia o foglie di viviti scottate in acqua salata, al cui interno vi è un misto di carne macinata, cipolle e riso leggermente saltate in padella in precedenza. Il tutto viene poi cotto in pentola con acqua, un po’ d’oloo e un pizzico di sale.
Il tuo piatto forte in cucina?
Anatra arrosto e patate.
Vino rosso o bianco?
Rosso
Cosa non manca mai nel tuo frigo?
Sicuramente il latte.
Il tuo debole in cucina?
Se l’intendiamo in quello in cui sono incapace, direi  quando cucino il  Coregono,  non azzecco mai la forma.
La tua colonna sonora preferita?
La suite del “Rosenkavalier” di Richard Strauss.
Il cantante preferito?
Barbara Bonney.
A chi non conoscesse la sua voce, cosa le faresti ascoltare?
L’aria “Salda quercia” dall’Arianna in Creta di Handel che ho recentemente  inciso.
Come segui l’evoluzione della tua voce?
La mia voce, come la voce di qualsiasi altro cantante, cambia costantemente nel tempo. E’ una sfida tecnica il suo adattamento. Quindi, il cambiamento è continuo e subdolo. Io cerco solo di adattarmi ai miei bisogni e di ascoltarmi dal didentro. Questo è l’unico modo in cui scelgo cosa cantare.
Se ti fosse data l’opportunità di scegliere un ruolo, cosa canteresti?
Serse dall’opera omonima di Handel.
Il primo disco acquistato?
Brigitte Fassbänder e Aribert Reimann nello “Schwanengesang” di Schubert.
Il tuo rapporto con la televisione?
La guardo quando mi annoio.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Cerco di starmene tranquillo.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
Solo l’’acqua, sono molto spartano.
A cosa pensi quando ti guardi allo specchio?
Per me è un discorso troppo complesso.
Come vorresti morire?
Andare a letto e non svegliarmi più.
Stato d’animo attuale?
Direi buono.
Il tuo motto?
Non arrendersi mai.