Teatro alla Scala di Milano – Stagione d’opera e balletto 2009/2010
“DON GIOVANNI”
Dramma giocoso in due atti su libretto di Lorenzo da Ponte
Musica di Wolfgang Amadeus Mozart
Don Giovanni, ERWIN SCHROTT
Il Commendatore, GEORG ZEPPENFELD
Donna Anna, CARMELA REMIGIO
Don Ottavio, JUAN FRANCISCO GATELL
Donna Elvira, EMMA BELL
Leporello, ALEX ESPOSITO
Zerlina, VERONICA CANGEMI
Masetto, MIRKO PALAZZI
Orchestra e Coro del Teatro alla Scala
Direttore, Louis Langrée
Maestro del coro Bruno Casoni
Regia e scene di Peter Mussbach
ripresa da Lorenza Cantini
Costumi di Andrea Schmidt-Futterer
Luci di Alexander Koppelmann
Allestimento del Tetro alla Scala 2006 in coproduzione con la Staatsoper Unter der Linden Berlin.
Milano, 10 febbraio 2010
Ritorna nella sala del Piermarini “Don Giovanni” di W. A. Mozart nell’allestimento di Peter Mussbach che già approdò da Berlino nel 2006. Lo spettacolo di Mussbach, coggetto di contestazione nel 2006, passa oggi quasi inosservato, sia per le scene spoglie che per i costumi banali. Un allestimento sicuramente non memorabile, oggi però, la ripresa a cura di Lorenza Cantini altera o meglio diversifica molti elementi rispetto all’originale. Vediamo ad esempio un Leporello trasformato in una sorta di saltimbanco, una donna Anna ieratica, un inutile palpeggiamento Leporello-Don Giovanni di dubbia comprensione. Inopportuni tali sconvolgimenti registici in quanto una ripresa dovrebbe essere fedele all’impostazione originale. Nonostante in buca ci fosse un’egregia bacchetta sinfonica come quella di Louis Langrée, già dall’overture si intuiva che la drammaticità e la scansione orchestrale mozartiana non sono nelle sue corde. Orchestra pulita, suoni precisi e misurati, ma era totalmente assente un qualsiasi tocco istrionico e personale che potesse rendere l’intero dramma incalzante, mordente, tragico, Erwin Schrott, dopo il deludente Escamillo, riprende possesso di uno dei suoi migliori personaggi e lo fa con una incredibile presenza scenica, disinvoltura espressiva, anche se la voce mi è parsa leggermente meno timbrata rispetto al suo standard. Ottimo il Leporello di Alex Esposito, anche se scenicamete eccessivo, sicuramente il migliore del cast per calda e rotonda voce e recitativi impeccabili. La voce di Juan F. Gatell, lelegante ma povera di peso specifico, ci porta un Don Ottavio decisamente anonimo. Mirko Palazzi disegna un Masetto giovanile e ruspante con buona vocalità, mentre Georg Zeppenfeld è commendatore dalla voce tonante ma pesante. Sul versante femminile, Carmela Remigio è una Donna Anna in palese difficoltà vocale, Emma Bell, l’unica ad esprimere temperamento, ha una voce fastidiosa e una pronuncia incomprensibile pronuncia, mentre Veronica Cangemi ha presentato una Zerlina svenevole e leziosa. Teatro esaurito, pochissimi applausi durante l’esecuzione, qualche contestazione dopo “Mi tradì…”. Successo personale per Schrott e soprattutto Esposito. Foto di Marco Brescia – Archivio Teatro alla Scala