Il tenore russo Maxim Mironov è nato a Tula, nei pressi di Mosca. Dopo gli studi musicali ha iniziato a esibirsi alla Helikon Opera di Mosca. La sua carriera internazionale ha avuto una importante svolta grazie all’incontro con il M°Alberto Zedda che, nel 2005 lo ha invitato a prendere parte al Rossini Opera Festival a Pesaro. Tenore “lirico leggero”, il suo repertorio comprende i ruoli rossiniani di Don Ramiro ne “La Cenerentola”, il Conte Libenskof ne “Il viaggio a Reims”, Lindoro nell’ “Italiana in Algeri”, Narciso nel “Turco in Italia” e Almaviva nel “Barbiere di Siviglia” che ha interpretato al héâtre de la Monnaie di Bruxelles, Festival di Glyndebourne, Maggio Musicale Fiorentino, Festival of Aix-en-Provence, ROF di Pesaro, ecc. Tra i suoi prossimi impegni: “L’Italiana in Algeri” al Teatro Real di Madrid (prima rappresentazione, l’1 novembre, con diretta radiofonica martedì 10 novembre 2009, ore 20 su Radio Clasica) e “Otello” di Rossini a Losanna (febbraio 2010).
Il tratto principale del tuo carattere?
La pazienza. Prendo tutto con grande calma. Penso che le cose andranno meglio
Il tuo principale difetto?
Una pigrizia che sfiora l’apatia. Riesco a rimanere steso sul divano a pensare a tutto quello che dovrei o vorrei fare, facendo però prevalere l’inedia…
Ma con il lavoro come la metti?..
Infatti soffro molto per questo, ma è più forte di me!
Segno zodiacale?
Bilancia ascendente Bilancia. Mi preoccupa il fatto che sono nato lo stesso giorno di Berlusconi…ehehehe
Superstizioso?
Quando non lavoro, lo sono…al contrario non lo sono in teatro…
Strana questa cosa…
In realtà sono stupidaggini…mi posso innervosire per uno specchio rotto, mentre al lavoro mi sono reso conto che non serve a niente esserlo
Cosa volevi fare da grande?
L’insegnante
E la musica come è entrata nella tua vita?
La musica faceva parte della normale formazione scolastica. Non puntava certo su questo campo, visto che ho iniziato gli studi di Biologia all’Università
Poi cosa è successo?
Sono stato folgorato dal concerto dei tre tenori che si è tenuto a Parigi nel 1998. Lo registrai dalla televisione e, pieno di entusiasmo mi mettevo a cantare anche io
Volevi fare il quarto tenore…
Si, certo. Mi dicevo che potevo farcela anch’io e da lì ho iniziato a studiare musica, prima nella mia città e poi a Mosca
La tua famiglia ha influenzato le tue scelte ?
Nella mia famiglia non ci sono musicisti, quindi sono rimasti piuttosto sorpresi quando ho deciso di fare il cantante
Un libro che hai amato…
Non saprei dirti. Leggo veramente molto. Ti posso dire quello che sto leggendo in questo momento e che mi sta appassionando molto:”Ricettario di scrittura creativa” di Stefano Brugnolo e Giulio Mozzi
Cosa ti manca di più nella tua vita di oggi?
Sinceramente non saprei. Ho la fortuna di avere la giovinezza, la salute, l’amore….forse una vincita al Superenalotto !
Ma giochi?
Certo…bisogna sempre tenere aperta la porta alla fortuna
Che importanza dai al denaro?
Ti aiuta a rendere la vita più comoda, ma non certo è sinonimo di felicità
Il tuo primo lavoro?
Facevo un po’ il babysitter a un ragazzino di 7 anni
Raccontami un tuo sogno ricorrente?
Sinceramente non mi ricordo mai quello che sogno
Un bel ricordo della tua vita
Uno?…Sarebbero tanti ma, potrei dirti quelli legati agli anni vissuti nella casa dove ho abitato fino all’età di 18 anni, con un bel giardino, l’orto…
Il tuo momento di massimo orgoglio?
Credo che deve ancora venire
La tua ambizione?
Essere riconosciuto per aver fatto qualcosa di importante
La situazione più rilassante?
Disteso su un bel prato in montagna
Il tuo rifugio
Sicuramente la mia casa, ma per me un rifugio può essere fare delle cose, come scrivere, dipingere, andare in palestra…
Immagino che sono cose che ami fare…
Certamente. Proprio adesso sto elaborando degli schizzi che ho fatto a Dresda, in quel bellissimo luogo panoramico che viene giustamente denominato “il balcone d’Europa” dove ammiri tutta la città
Pittura diciamo…classica?
Si, certo, anche se qualche volta mi dedico all’astratto…
La tua più grande sfida?
Quella con me stesso. Quando mi dico:”Ce la farò a cantare questa musica…o a dipingere questo quadro?…
Materia scolastica preferita?
Biologia.
Città preferite?
Venezia e Parigi.
Colore preferito?
Sono troppi i colori che amo. Vado a periodi…dal rosso, blu, nero. Diciamo che un colore costante nei miei gusti è il verde…
Fiore preferito?
Le rose e i gigli.
Vacanza ideale?
Sicuramente in montagna e il più in alto possibile.
La tua giornata ideale?
Quando sono in vacanza e faccio le cose che amo fare di più:leggere, dipingere, ascoltare musica o starmene pigramente steso sul divano.
Giorno o notte?
Amerei vivere la giornata pienamente, alzandomi presto al mattino ma, con questo lavoro è abbastanza difficile. Allora si cerca un equilibrio nel quale la notte è produttiva per il pensiero e il giorno per la realizzazione delle idee.
Il film più amato?
Non sono un grande appassionato di cinema. Di solito nutro delle passioni momentanee, come ad esempio quella che ho avuto. per “Titanic” o recentemente per “Tutti insieme appassionatamente”.
La stagione dell’anno?
L’Autunno.
Il tuo rapporto con il cibo?
Direi più che ottimo.
Piatto preferito?
La pasta. In particolare gli spaghetti.
Il tuo debole in cucina?
I pomodori. Mi piacciono in tutti i modi: crudi…cotti…
Vino rosso o bianco?
Entrambi. Dipende da cosa mangio.
Il posto dove si mangia peggio?
Tra quelli dove sono andato, direi l’Inghilterra.
Il cantante preferito?
Tutti quelli che ti trasmettono emozioni.
La colonna sonora della tua giornata?
La musica di Bach prima di tutto poi ascolto molte opere. Ho avuto un amore travolgente per “La rondine” di Puccini, che ho ascoltato allo sfinimento. Non manca però la musica leggera, in particolare le canzoni italiane e francesi degli ’60 e ‘70.
A chi non conoscesse la sua voce, cosa le faresti ascoltare?
Sicuramente “L’Italiana in Algeri” di Rossini.
Come segui l’evoluzione della tua voce e del tuo repertorio?
Con molta attenzione, guardo con interesse al repertorio francese per tenore acuto, in particolare le opere di Rameau. Poi mi piacerebbe cantare “Don Pasquale” e “La fille du regiment” di Donizetti, c’è anche in progetto “Il gallo d’oro” di Rimsky-Korsakov, dove c’è una parte ideale alla mia vocalità. Che si tratti di ‘700, o ‘900, l’importante è cantare bene.
Il primo disco acquistato?
In realtà era un’audiocassetta, di Luciano Pavarotti.
Cosa fai un’ora prima di salire sul palco?
Generalmente me ne sto tranquillo a leggere o a ripassare qualche passo difficile. Può capitare che mi prende l’ansia, allora giro per il teatro, ma capita raramente.
Cosa non manca mai nel tuo camerino?
Io non bevo ne tanto meno mangio durante uno spettacolo…
Stato d’animo attuale?
Tranquillo…direi, soddisfatto.
Il tuo motto?
Più che un motto è una mia convinzione, mai dire:”questo non lo faccio, o non ne sono in grado”. Prima devo assolutamente provare e avere la certezza se posso o no fare una determinata cosa.