Opéra comique in quattro atti, libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy, dalla novella omonima di Prosper Mérimée. Nino Surguladze (Carmen), Irina Lungu (Micaëla), Alexandra Zabala (Frasquita), Paola Gardina (Mercédès), Philippe Do (Don José ), Simone Alberghini (Escamillo), Francis Dudziak (Il Dancairo), Nicolas Courjal (Zuniga), Gezim Mischketa (Moralès), Anbeta Toromani (Prima ballerina), Carlo Montanaro (direzione), Dante Ferretti (scenografia, regia), Pier Luigi Pizzi (costumi), Gheorghe Iancu (coreografia), Fondazione Orchestra Regionale delle Marche, Emanuele D’Aguanno (Il Remendado), Sergio Rossi (luci), Tiziano Mancini (regia televisiva), Coro Lirico Marchigiano “Vincenzo Bellini”, David Crescenzi (maestro del coro), Pueri Cantores «D. Zamberletti», Gianluca Paolucci (maestro del coro). Registrazione: Sferisterio Opera Festival, Macerata, luglio-agosto 2008. 2 DVD Dynamic 33614 /157′
Ennesima produzione video del capolavoro di Bizet, nell’edizione proposta al Festival di Macerata nell’estate 2008. Quali i meriti di questa edizione?…Beh, non moltissimi. Potremmo dire pure pochi. Sicuramente non ci troviamo ad avere a che fare con una edizione di riferimento nella storia dell’interpretazione di questa partitura, riproposta nella tradizionale versione con i recitativi musicati da Guiraud (forse perchè più consona all’ambientazione dello Sferisterio), con i consueti tagli, qua e la. Carlo Montanaro dirige con buone dinamiche, ma con mano pesante. Nino Surguladze potrebbe essere una Carmen visivamente interessante, non “femme fatal”, ma non si può risolvere un ruolo solo con la recitazione. Qui voce e stile sono ad un livello decisamente modesto. Irina Lungu è una discreta Micaela. In quanto al tenore Philippe Do ci offre un Don Josè lirico, stilisticamente abbastanza appropriato e con una buona linea di canto, ma il ruolo le sta un po’ strettino. Simone Alberghini, è un Escamillo di grande sex-appeal. E veniamo allo spettacolo. La parte più interessante di questa produzione. Troviamo lo scenografo Dante Ferretti in veste di regista. Ferretti ci offre una Carmen contemporanea, in epoca Franchista. Uno spettacolo quasi monocromatico nelle scene (forse anche troppo!), risolte con pochi elementi e nei costumi (dell’onnipresente Pizzi) e sicuramento scevro di bozzettismi di maniera. In sostanza, siamo all’opposto di Zeffirelli. Registicamente però non si vede nulla di memorabile. In quanto alle coregrafie di Jancu, capisco non cadere nel solito flamenco, tacchi e nacchere, ma il tango all’inzio dell’atto secondo e del quarto, anche ben eseguiti, c’azzeccano poco. Di buon livello, parti di fianco e coro e orchestra. Efficace la ripresa video… ma perchè 2 dvd per 155′ di spettacolo? In conclusione…Consigliabile solo per “feticisti” dell’opera di Bizet !