Stagione d’Opera e Balletto Invernale 2008/2009
“GOTTERDAMMERUNG” ( Il crepuscolo degli dei)
Terza giornata, in tre atti, dell’Anello del Nibelungo
Libretto e musica di RICHARD WAGNER
Siegfried LANCE RYAN
Gunther STEFAN STOLL
Hagen HANS PETER KONIG
Alberich FRANZ-JOSEPH KAPELLMANN
Brunnhilde JENNIFER WILSON
Gutrune BERNADETTE FLAITZ
Waltraute CATHERINE WYN-ROGERS
Die erste Norn DANIELA DENSCHLAG
Die zweite Norn PILAR VAZQUEZ
Die dritte Norn EUGENIA BETHENCOURT
Woglinde SILVIA VAZQUEZ
Wellgunde ANN-KATRIN NAIDU
Flosshilde MARINA PRUDENSKAYA
Ein Mann NICOLO’ AYROLDI
Ein anderer Mann FABIO BRETELLA
Orchestra e Coro del Maggio Musicale Fiorentino
(M.o del coro: Piero Monti)
Direttore: Zubin Mehta
Regia di Carlus Padrissa
Allestimento de La Fura dels Baus
Scene di Roland Olbeter
Costumi di Chu Uroz –
Immagini video di Franc Aleu
Luci di Peter van Praet
Firenze, 6 maggio 2009
L’inaugurazione del 72°Maggio Musicale Fiorentino è avvenuta sotto il segno di Wagner, con Götterdämmerung, completando cosi l’intero ciclo del Ring iniziato due anni or sono. L’idea di mettere in musica questo ciclo di opere che compongono “L’anello del Nibelungo” venne a Wagner giaà nel 1841, quando soggiornava in Francia, per poi sviluppasrsi attraverso una gestazione complessa e travagliata e che compre un ampio arco di tempo che va dal 1851 al 1874. L’intero Ring avrà la sua prima rappresentazione integrale allo Festspielhaus di Bayreuth dal 13 al 17 agosto 1876. L’argomento deriva dall’Edda, raccolta poetica scandinava del XIII secolo, e dal Nibelungenlied, poema epico del medioevo tedesco. Composto dopo “Tristan und Isolde”, Götterdämmerung, ha due straordinari momenti, strettamente correlati tra loro: l’iniziale scena d’amore fra Brünnhilde e Siegfried, un amore fatto di esaltazione trascendentale e l’olocausto di Brunnhilde che ne è solo apparentemente la tragica conclusione, ma che in realtà appare essere come un’ulteriore sublimazione, di fronte al crepuscolo degli de, cioè di un mondo fatto solo di ansia di potere. Questo ‘allestimento fiorentino è affidato ancora alla Fura dels Baus e al regista Carlos Padrissa. Uno spettacolo che, a mio parere, risulta essere come il meno riuscito rispetto alle altre giornate, soprattutto per l’utilizzo eccessivo di proiezioni filmate, pedane mobili e simbolismi spesso incomprensibili. In sostanza, un concetto registico che complica ulteriormente un lavoro già di pre se intricato. Lo spettacolo, almeno visivamente, è di altissima qualità: le proiezioni (Franc Aleu) e le luci (Peter van Praet) sono curatissime in ogni dettaglio, un macchinario scenico complesso e anche efficace ma avremo preferito un linguaggio più umano” come il Fura e Padrissa sono anche maestri. Molto bella la “marcia funebre”, con il corpo di Siegfried che attraversa la platea, sollevato dai bravissimi mimi e ancora il finale dell’opera con una piramide umana che rappresenta il Walhalla, al crollo del quale i corpi appaiono sospesi nel vuoto, immobili, illuminati da una luce accecante. La buona riuscita di questa Tetralogia la si deve soprattutto a Zubin Mehta e all’Orchestra del Maggio Musicale, in una delle loro migliori prestazioni. Mehta sensibile e raffinato interprete ha scavato nelle sonorità più intime dello spartito cavando suoni e armonie di squisita fattura. Possiamo solo appuntargli una lettura dai tempi eccessivamante lenti. Sulla scena ha agito un cast, se non di fuoriclasse, almeno più che onorevole. Jennifer Wilson, Brünnhilde, ha fatto sfoggio di una voce possente e sicura, ma allo stesso tempo morbida. Non le sarebbe nuociuto un maggior mordente nel finale, ma probabilmente è stata trattenuta dai tempi del direttore. Lance Ryan, Siegfried, molto quotato come interprete wagneriano, alla realtà dei fatti appare un interprete dovizioso, molto partecipe scenicamente, ma con forzature vocali. Hans Peter Konig, Hagen, pur con qualche ruvidezza supera per interpretazione il sia pur buono Gunther di Stefan Stoll. Molto musicale, ma vocalmente debole, la Gutrune di Bernadette Falitz e più che soddisfacente la prestazione di Catherine Wyn-Rogers nel ruolo di Waltraute. Teatro gremito da un pubblico partecipe e coraggioso, viste le sei ore abbondati dello spettacolo, che ha meritatamente premiato tutti gli interpreti con applausi convinti e calorosi. (Foto del Maggio Musicale Fiorentino)