Melodramma in quattro atti, libretto di Angelo Zanardini. Coro Ponchielli-Vertova di Cremona e Orchestra Fliarmonica Ucraina di Donetsek, Silvano Frontolini (direzione), Marizio Zanchetti (Amenofi), Renato Zuin (Azaele), Maria Clinker (Jeftele), Caterina Novak (Nefte), Alessandro Arena (Ruben). Registrazione: Sala Maffei, Cremona, settembre 2006. 2 Cd Bongiovanni GB 2435-36
Dopo lo strepitoso successo de La Gioconda (1876), Amilcare Ponchielli, si cimenta in un altro “grand-opéra” all’italiana, se così possiamo definire questo Figliuol Prodigo rappresentato per la prima volta alla Scala il 26 dicembre del 1880. Il compositore cremonese à sicuramente l’unico compositore italiano che si è accostato con maggior successo allo stile “grand-opéra” francese, lo dimostra in modo evidente Gioconda, il suo capolavoro, e anche questa opera mostra chiari legami con quel genere: balletti, grandi scene d’insieme, cori e quant’altro. Il tutto, in salsa esotica. Di certo, nonostante, il successo della prima rappresentazione, che però non aveva mancato di sollevare critiche, soprattutto riguardo al soggetto piuttosto debole, Il figliuol Prodigo non entrò in repertorio, cadendo ben presto nell’oblio, se si esclude l’aria di Azaele “Tenda natal”, rimasta singolarmente come squisita pagina tenorile (recentemente l’ha incisa in un recital discografico anche Rolando Villazon). A farci conoscere per intero questo lavoro di Ponchielli, arrivano ora i 2 cd della “Bongiovanni”, registrati tra il 2006 e il 2008. Purtroppo però il cast, per quanto si sforzi non riesce certo a rendere giustizia a quest’opera, sicuramente non semplice per lo stile vocale, a cavallo tra il post Verdi e i bagliori “veristi”. Come spesso accade per le registrazioni proposte dalla “Bongiovanni”, comunque sempre attenta al repertorio dimenticato, anche per questo Ponchielli, ci si trova difronte a una realizzazione riuscita solo a metà….e siamo generosi!