Festival Verdi 2008: “Il Corsaro”

Busseto, Teatro Verdi,  Festival Verdi  2008
“IL CORSARO”
Melodramma tragico in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave dal poemetto “The Corsar” di George Byron.
Musica di Giuseppe Verdi
Corrado
SALVATORE CORDELLA
Medora IRINA LUNGU
Seid LUCA SALSI
Gulnara SILVIA DALLA BENETTA
Selimo GREGORY BONFATTI
Giovanni ANDREA PAPI
Un eunuco/uno schiavo ANGELO VILLARI
Orchestra e Coro del Teatro Regio di Parma
Direttore Carlo Montanaro
Maestro del Coro Martino Faggiani
Regia Lamberto Pugelli
Scene Marco Capuana
Costumi Vera Marzot
Luci Andrea Borelli
Busseto, 27 ottobre 2008

L’ultimo appuntamento del Festival Verdi 2008 si tiene a Busseto al Teatro Verdi, piccolo ma magnifico edificio, all’interno della Rocca Pallavicino. Il Corsaro che Verdi scrisse a Parigi nell’inverno 1847-1848 ebbe una particolare gestazione. Composta di fretta per rispettare un contratto con l’editore Lucca fu un soggetto al quale Verdi aveva già pensato in precedenza. Considerata la rivalità tra il Lucca e il Ricordi, quest’ultimo aveva già informato Vedi che l’opera sarebbe stata rappresentata in uno dei principali teatri italiani, per la precisione Trieste, il Verdi, che si trovava nella capitale francese per la prima di Jerusalem, si butto a capofitto sul lavoro, ma per vari motivi non prese parte di persona, come sua abitudine, alla “prima”. Come osserva Osborn egli si dedicò all’opera con distacco, ritenendolo poco importante,  senza mostrare la consueta attenzione al libretto, accettandolo cosi come Piave lo aveva preparato. In effetti Il Corsaro e una delle opere più deboli di Verdi, pur non mancando di pezzi interessanti e arie d’effetto, basti pensare alla celebre aria di Medora, ma ciò non toglie che l’opera risenta di una drammaturgia scarna, spesso assurda e che l’estro compositivo del maestro non sia all’altezza di alcuni lavori precedenti. L’opera  fu un insuccesso, in seguito approdò in altri teatri con esecuzioni alterne, registrando anche dei buoni consensi, ma nel giro di un decennio cadde nell’oblio. Oltre un secolo dopo con esecuzioni pioneristiche a Venezia (1963) e Londra (1966) cominciò ad essere riproposta,  senza però entrare mai in repertorio.  L’allestimento odierno, definito in locandina “nuova produzione” , in realtà è la riprosta della produzione, con lievi modifiche, vista qualche anno addietro sempre al Festival Verdi di Parma. La regia di Pugelli è abbastanza tradizionale: la vicenda si svolge interamente  su una nave, perche Il Corsaro è un’opera marinara, e nel ricercare “la tinta verdiana”  il regista ha calcato la mano sulle tinte cupe, anche se la trama non è certo delle più allegre. L’effetto visivo  è anche di un certo effetto, ma alla lunga poco comunicativo, e stranamente statico per un regista della sua personalità.  Efficace l’impianto scenico di Marco Capuana così come i ricchi e variopinti costumi di Vera Marzot che davano l’unico tocco di luce alla scena. Bisogna anche considerare che allestire quest’opera è tutt’altro che facile, infatti i protagonisti non sono ben delineati drammaturgicamente non hanno una loro peculiarità palese, esprimono semmai un colore stereotipato e null’altro. Sul podio un buon direttore, Carlo Montanaro, preciso e incalzante, unico problema equilibrare l’orchestra con le voci e la sala, ardua impresa viste le dimensioni del teatro. Del  protagonista il tenore Salvatore Cordella possiamo solo segnalare un bell’impasto vocale, ma sempre in difficoltà nel registro di paesaggio e nel settore acuto. Del tutto estranea alla parte la Medora di Irina Lungu, cantante valida e con molte doti, ma  stranamente qui è parsa insipida e distaccata, a differenza della Gulnara veemente e ardita di Silvia della Benetta,  con una voce acida e stridula, quasi irritante con un registro acuto spesso forzato, ma capace di creare un personaggio credibile. Discreto il Selim di Luca Salsi, abbastanza omogeneo e corretto, ma non da giustificare il bis della cabaletta concessa al III atto.  Piuttosto generici i ruoli minori. Ottima prestazione del coro e dell’orchestra del Regio di Parma, ed un successo pieno da parte del pubblico. ( foto Roberto Ricci – Teatro Regio di Parma )