Fondazione Arena di Verona – 86° Festival 2008
“RIGOLETTO”
Melodramma in tre atti di Francesco Maria Piave
Musica di Giuseppe Verdi
Duca di Mantova GIANLUCA TERRANOVA
Rigoletto LEO NUCCI
Gilda DESIRÉE RANCATORE
Sparafucile MARCO SPOTTI
Maddalena TIZIANA CARRARO
Giovanna MARIA CIOPPI
Conte di Monterone ALBERTO ROTA
Marullo VINCENZO TAORMINA
Matteo Borsa STEFANO PISANI
Conte di Ceprano ANGELO NARDINOCCHI
Contessa di Ceprano MIRIAM ARIACO
Usciere di corte FRANCO GIUSTI
Paggio della duchessa ELENA BORIN
Orchestra e Coro dell’Arena di Verona
Direttore Renato Palumbo
Maestro del Coro Marco Faelli
Regia di Ivo Guerra, ripresa da Catia Pongiluppi
Scene Raffaele del Savio
Costumi Carla Galleri
Verona, 28 agosto 2008
Ultimo titolo della stagione 2008 il “Rigoletto” in un allestimento all’insegna della grande tradizione areniana, rifacendosi ai bozzetti di Ettore Fagiuoli del 1928, ripresti e ben realizzati con bell’impatto visivo da Raffaele Del Savio. Una Mantova da cartolina, con i suoi luoghi deputati: palazzo Te, il castello di San Giorgio, la locanda di Sparafucile in riva al Mincio. In questo contesto visivo la regia di Ivo Guerro si muove sostanzialmente in modo altrettanto tradizionale, anche se appare macchinosa e a tratti alla ricerca di inutili soluzioni, come ad esempio le sirenette e tritoni mimati (quasi ad evocare la maestosità delle feste alla corte Gonzaga) e il cambio abito a vista di Rigoletto dopo il quadro primo nel’atto I. Renato Palumbo dirige con corretta professionalità, ma ci è sembrato discontinuo nel seguire la drammaturgia narrativa dell’opera. Del protagonista , il veterano Leo Nucci, non possiamo che ammirare la straordinaria presenza scenica-canora in un ruolo a lui quanto mai congeniale. Il suo Rigoletto è talmente cesellato nel fraseggio, coinvolgente, vissuto che passano quasi in secondo piano, vista la non più verde età, i cedimenti vocali, i fiati più corti, certi suoni nasaleggianti. Debuttante in Arena, il soprano Desirée Rancatore nel ruolo di Gilda. Il giovane soprano siciliiano è una cantante in continua ascesa, e anche qui si presenta come interprete personalissima, moderna, in grado di mettere da parte i vecchi cliché delle Gilde “di coloratura” d’altri tempi, senza per questo non mettere in luce una notevole perizia tecnica. Di Gianluca Terranova, che sostituiva il previsto Roberto Aronica , nel ruolo del Duca, si fa apprezzare per il timbro gradevole, la bella estensione e lo squillo facile, ma la tecnica è tutt’altro che perfetta e l’interprete è quanto mai generico. Gutturale lo Sparafucile di Marco Spotti, sfocata Maddalena di Tiziana Carraro, ma aldisotto della media tutta la schiera delle parti di fianco, così come il coro. In ogni caso pieno successo della serata e bis a volontà.