Mezzosoprano e contralto Lucia Valentini Terrani (Padova, 29 agosto 1946 – Seattle, 11 giugno 1998), a venti anni dalla morte.
Lucia Valentini Terrani si è affermata come una delle massime specialiste rossiniane della sua generazione, dapprima nel genere brillante e poi anche in quello serio, grazie a un’estensione e a un colore vocale senza dubbio vicini al genere del contralto rossiniano e grazie a una tecnica solida, che pur senza compiacersi di virtuosismo trascendentali e di ornamentazioni sovraccariche, le ha permesso di affrontare con sicurezza e senza sforzo le agilità delle opere rossiniane; a ciò si aggiunga un garbato umorismo che ha saputo unire alla sublime astrazione delle creazioni del compositore pesarese sapendo anche coglierne le venature malinconiche e gli aspetti più umani. È evidente che un bagaglio come questo la predispose naturalmente anche all’opera settecentesca, anche se nella fase centrale della sua carriera si è accostata a titoli completamente diversi per vocalità e per temperie espressiva. Spicca la Charlotte del Werther, nonostante alcuni avessero trovato il suo timbro un po’ scuro per questo ruolo quasi sopranile, ne è stata una delle sue interpretazioni più rifinite con maggior cura, in cui nessun dettaglio musicale andava perduto e in cui il personaggio veniva colto in tutte le sue sfumature e in tutti i suoi risvolti. Egualmente la sua Marina nel Boris Godunov ha sorpreso per splendore e autorevolezza vocale e per intensità espressiva. Di livello assai alto sono state anche considerate le sue interpretazioni concertistiche, particolarmente in lavori di Pergolesi, Rossini, Verdi, Mahler e Stravinskij.