San Francisco, War Memorial Opera House, Stagione 2010/11
“AIDA”
Opera in quattro atti su libretto di Antonio Ghislanzoni
Musica di Giuseppe Verdi
Aida MICAELA CAROSI
Radames MARCELLO GIORDANI
Amneris DOLORA ZAJICK
Amonasro MARCO VRATOGNA
Ramfis HAO JIANG TIAN
Re d’Egitto CHRISTINA VAN HORN
Sacerdotessa LEAH CROCETTO
Messaggero DAVIR LOMELÏ
Orchestra e coro San Francisco Opera
Direttore: Nicola Luisotti
Regia: Jo Davies
Scene e costumi: Zandra Rhodes
Luci: Christopher Maravich
Coreografia: Lawrence Pech
Cooproduzione English National Opera, Houston Grand Opera
San Francisco Opera 29 settembre 2010
Dalla sua fondazione nel 1923, il Teatro dell’Opera di San Francisco, considerato il secondo teatro lirico più importante del Nordamerica dopo il Metropolitan, ha sempre avuto una lunga tradizione di rappresentazioni operistiche appartenenti al repertorio italiano, ma questa prassi ha subito una battuta d’arresto negli ultimi anni poiché le precedenti direzioni del teatro avevano favorito la rappresentazione di opere poco conosciute, altri repertori e composizioni contemporanee. Con l’arrivo nel 2006 di David Gockley come direttore generale, si per così dire, ritornati alle origini privilegiando il repertorio italiano, e per rinforzare questo orientamento ha nominato come direttore musicale Nicola Luisotti, che ha iniziato la stagione del suo secondo anno di gestione con un’altra opera verdiana, Aída (nel 2009 fu Il Trovatore).
Musicalmente, il Maestro Luisotti ha cominciato ad imprimere il suo tocco personale all’orchestra, ed in questa occasione ha esaltato con mano sicura e precisa l’a ricchezza coloristica dell’ orchestrazione verdiana. L’orchestra, sotto la guida di Luisotti, ha sfoggiato un suono robusto, intenso e ricco di dinamiche che ha emozionato e coinvolto il pubblico. Buono il contributo del coro, fondamentale in un’opera come questa.
Questa nuova produzione di Aida ha ha potuto contare sulla presenza di un solido cast vocale, la cui performance è stata di alto livello, a partire dalla protagonista, interpretata dal soprano Micaela Carosi, che, nel suo debutto in questo teatro, ha mostrato, oltre convincenze interpretazione scenica, una voce sicura ed omogenea in tutti i registri , un canto che rispondeva a tutte le gamme espressive del personaggio. La sua rivale è stata interpretata dal mezzosoprano Dolora Zajick , un’Amneris di consolidata fama, che possiede ancora la potenza vocale e l’autorevolezza scenica per essere un’ardente e convincente principessa d’Egitto, uno dei suoi ruoli più emblematici.
Il tenore Marcello Giordani, al suo debutto come Radames, ha esibito un timbro caldo, sufficientemente squillante ed il trasporto scenico che richiede il personaggio. Notevole è stata l’autoritaria ed energica caratterizzazione di Amonasro del baritono Marco Vratogna: voce di qualità, solida e dal fraseggio incisivo. Corrette le prestazioni del resto dei cantanti del cast.
La parte visiva dello spettacolo è discutibile. Le scene e i costumi firmati dalla designer inglese Zandra Rhodes, rappresentano un Egitto immaginario, quasi da fumetto, dai colori brillanti, nel quale i motivi egiziani si mescolano a temi indù ed orientale, o a temi che guardano a un certo design. Tele dipinte in costante movimento , tende e cambiamenti di scena in costante movimento, un eccesso di colori e di personaggi sovraccarichi e di costumi ridondandi con il risultato di avere una visione decisamente sovraccarica e fastidiosa di buona parte dello spettacolo. In altri spettacoli firmati dallo stessa Rhodes, ade esempio Il Flauto Magico o I pescatori di perle, questa formula aveva funzionato, per questa Aída, decisamente no, al punto che si può tranquillamente affermare che l’opera verdiane appare qui snaturata nella sua drammaturgia. Fortunatamente le luci creatre da Christopher Maravich, hanno saputo creare delle belle atmosfere e suggestioni. In quanto alla regia di Jo Davies, si è mostrata in linea con una visione alquanto superficiale di Aida.
Foto Cory Weaver